Il M5s punta a chiudere la partita sui sottosegretari entro oggi. Il Pd chiede un rinvio. Forza Italia e Lega sono alla finestra. Oggi alle 9 e 30 il premier Mario Draghi riunisce il Consiglio dei ministri. Sul tavolo anche la trattativa finale per la nomina dei sottosegretari. Le poltrone in ballo sono 43. Lo schema dovrebbe essere pronto: M5s (12), Pd (7/8), Forza Italia (6/7), Lega (6/7), Italia Viva (3), Leu (2), Azione (1/2), Centro Democratico-Misto (1). Nel Pd tiene banco la questione quote rosa. Zingaretti dovrebbe consegnare una lista con 5 donne e due (o tre) uomini. L'accordo al Nazareno è lontano. Quatto uomini si contendono due posti: Antonio Misiani (Economia), Andrea Martella (Editoria), Gian Paolo Manzella (Sviluppo Economico) e Roberto Morassut (Ambiente). Zingaretti dovrebbe salvare uno, tra Manzella e Morassut, e Misiani. In uscita Martella. Mentre potrebbe essere ripescato con la delega agli Affari europei Enzo Amendola. Pare che sul nome di Amendola si sia speso personalmente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cinque le donne: Simona Malpezzi (Rapporti con il Parlamento) e Alessia Morani (Sviluppo economico), in quota Base riformista, Anna Ascani (Scuola), Marina Sereni (Esteri), in quota Franceschini. Per la quinta casella sono in lizza Valeria Valente (Giustizia), Chiara Braga (Ambiente) e Susanna Cenni (Agricoltura). Zingaretti avrebbe chiesto a Draghi un rinvio di 48 ore. Al Nazareno la tensione sale dopo l'affondo del sindaco di Firenze Dario Nardella: «Sta diventando il partito dell'establishment, autoreferenziale, lontano dal Paese reale e legato all'apparato romano, in cui comandano esclusivamente le correnti, che non si dividono sulle idee ma sui posti» - attacca in un'intervista a La Nazione. Ribatte il responsabile dem al Lavoro Marco Miccoli: «Cosa proponi esattamente? Il ritorno al partito isolato e perdente del 2018? O rincorrere chi come Renzi ha provocato quelle macerie e ora viaggia con un consenso che va dal 2% al 3%?». Forza Italia ha già consegnato la rosa con i nomi dei sottosegretari. Si tratta su profili e deleghe. Valentino Valentini (Industria), Francesco Paolo Sisto o Giacomo Caliendo(Giustizia), Giorgio Mulè, Francesco Battistoni, fedelissimo di Tajani (Agricoltura), Gilberto Pichetto Fratin (Economia). Matteo Salvini vuole un leghista al Viminale: si fanno i nomi di Nicola Molteni e Stefano Candiani. Altre due deleghe sono nel mirino del Carroccio: Economia e Sanità. All'Economia potrebbe ritornare Massimo Bitonci. Mentre alla Sanità sarebbe in pole Lucia Borgonzoni. Nella rosa Lega c'è anche Giulia Bongiorno per la Giustizia. Nel M5s è scattata la rissa per accaparrarsi una poltrona. Vincenzo Spadafora sta spingendo per rientrare in partita. L'ex ministro, in quota Di Maio, vorrebbe una delega tra Sport e Pari opportunità. Sul nome di Spadafora, molto apprezzato dal gruppo parlamentare, ci sarebbe il veto del capogruppo Davide Crippa che sta gestendo le trattative. Crippa spinge per Gilda Sportiello, molto vicina al vicecapogruppo Riccardo Ricciardi. Il nome di Sportiello sta creando fortissimi malumori tra i pentastellati. Tre conferme in quota Cinque stelle: Laura Castelli, Stefano Buffagni e Pierpaolo Sileri. Tra le new entry Luca Carabetta (Transizione ecologica), Luigi Iovino (Università) e Luigi Gallo (Scuola). Sfida a due per il sottosegretario alla Giustizia: Francesca Businarolo e Gianluca Perilli. Italia Viva punta a ottenere tre caselle: Sport, Economia e Giustizia. Per l'Economia c'è Luigi Marattin. Alla Giustizia i renziani vorrebbero Lucia Annibali o Roberto Giachetti. Per lo Sport c'è Daniela Sbrollini.
Una o due
poltrone per Azione di Carlo Calenda. I nomi in pista sono quelli di Emma Bonino e Matteo Richetti. Ultime poltrone da distribuire tra Leu, Cambiamo e gruppo Misto. Tutti in corsa. Da Bruno Tabacci a Gaetano Quagliariello.
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