Li sottraeva poco alla volta, in modo da non fare insospettire gli ignari correntisti. Fino a quando uno di loro si è accorto dell'ammanco e ha presentato una denuncia, facendo partire un'inchiesta che ha inchiodato la direttrice di un ufficio postale del casertano.
Secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la funzionaria avrebbe fatto sparire oltre 600mila euro dai conti dei clienti, anche di persone anziane che accantonavano i loro risparmi nel conto BancoPosta e che non si erano accorti di nulla finché gli inquirenti non li hanno informati dell'accaduto.
Gli agenti della Guardia di Finanza ieri mattina hanno posto la direttrice infedele agli arresti domiciliari contestandole i reati di peculato e autoriciclaggio. Quando ha saputo dell'indagine in corso, prima di essere arrestata, la donna aveva contattato le persone intestatarie dei conti violati, per chiedergli di non parlare con gli inquirenti, cercando di allontanare da sé i sospetti. Ma i militari delle Fiamme Gialle sono risaliti a lei, che poteva avere facilmente accesso ai conti, e sono risaliti alle somme prelevate. Un piccolo tesoro, che adesso dovrà essere restituito ai legittimi proprietari.
Contro la funzionaria gli investigatori hanno raccolto una serie di indizi. E poi ci sono quelle telefonate, molte delle quali fatte da terze persone per conto della direttrice, per invitare le persone coinvolte a negare di aver notato qualcosa di strano sui propri conti correnti. Un dettaglio importante, sul quale la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto ulteriori accertamenti per verificare se ci siano altre persone coinvolte nel «sistema» scoperto da un correntista casertano. Il cliente dell'ufficio postale diretto dalla funzionaria agli arresti domiciliari si è accorto che mancavano dei soldi dal suo conto e ha presentato una denuncia alla Guardia di Finanza, che è riuscita a ricostruire un complesso sistema che «sottraeva» illecitamente somme di denaro dai conti correnti, al vertice del quale ci sarebbe, secondo i pubblici ministeri, proprio la direttrice dell'ufficio postale. Controllando tutti i conti, con la collaborazione del servizio Antifrode di Poste Italiane, i militari hanno scoperto altri ammanchi, per un totale di circa 600mila euro e hanno subito sospettato della funzionaria.
Mentre l'indagine andava avanti le vittime sono state «invitate» al telefono a non rilasciare informazioni alle autorità inquirenti. Chi ha effettuato quelle chiamate per conto della direttrice? Ci sono altri dipendenti dell'ufficio postale coinvolti nella vicenda? Al momento i sospetti ricadono sulla direttrice, destinataria ieri di un'ordinanza di custodia cautelare che l'ha posta ai domiciliari e di un maxi sequestro di 600mila euro, che adesso saranno restituiti ai legittimi proprietari. Ma presto potrebbero arrivare altri indagati.
Poste italiane ha commentato la vicenda in una nota, «confermando di aver individuato tempestivamente le attività illecite oggetto di indagine e di avere costantemente collaborato allo svolgimento degli accertamenti da parte delle forze dell'ordine al fine di consentire l'esito positivo dell'operazione».
L'azienda ha fatto sapere di aver immediatamente sospeso la dipendente e di aver avviato le verifiche per assicurarsi che ci siano tutte le condizioni affinché i clienti vittime dell'attività illegale possano essere rimborsati il prima possibile».
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