Era completamente avvolto dal fango, quasi irriconoscibile. A parte un dettaglio, che ha immediatamente fatto capire che si potrebbe trattare proprio di lui. Il corpo del piccolo Mattia, il bimbo di otto anni che l'alluvione nelle Marche aveva strappato dalle braccia della sua mamma, è stato trovato ieri anche se manca ancora l'ufficialità - in un campo non lontano dal Comune di Trecastelli, vicino alle sponde del fiume Nevola. Indosso aveva ancora la maglietta blu, quel particolare che in questi lunghissimi otto giorni centinaia di soccorritori hanno cercato senza sosta.
A rintracciare il piccolo a diversi chilometri dal luogo della scomparsa sono stati i carabinieri, allertati da un cittadino, spiegando che si tratta «verosimilmente di lui», anche se nelle prossime ore saranno l'esame del Dna e l'autopsia ad accertarne definitivamente l'identità. Solo tre giorni fa era stato recuperato il suo zainetto, finito a otto chilometri di distanza, così come un lembo della felpa e le scarpe. Una circostanza che però non aveva fatto perdere le speranze a papà Tiziano e a mamma Silvia che due giorni fa, appena dimessa dall'ospedale, aveva chiesto di tornare proprio nell'area in cui era stata salvata ma aveva perso di vista il suo bambino, per un nuovo sopralluogo. In tutti questi giorni la famiglia di Mattia non si è mai data per vinta. Ha continuato a credere che il piccolo potesse essere sopravvissuto, magari aggrappandosi a un albero. Solo pochi giorni fa papà Tiziano aveva detto: «Voglio credere che sia ancora vivo». L'uomo non si è mai arreso, ha sempre continuato a cercare il suo bambino, battendo il territorio palmo a palmo insieme con i soccorritori, chiedendo anche l'intervento dei cani molecolari. «In tre giorni ho dormito un'ora e mezza. Vorrei ribaltare ogni tronco, ogni filo d'erba per ritrovare Mattia aveva confessato pochi giorni dopo l'alluvione -. Io devo trovarlo, poi comunque vada sarà con me. La sera di giovedì. Quando sono corso la prima volta al ponte di mattoni a cercarlo, un carabiniere mi ha detto di allontanarmi perché stavo rischiando la vita. Gli ho risposto che non ho più nulla da perdere perché la mia vita è quel bambino». Le ricerche sono andate avanti senza sosta per otto giorni, anche con l'ausilio di elicotteri e droni. Alla fine il corpo è stato scoperto da un passante, che ha immediatamente chiamato i carabinieri. Di fronte alla notizia del ritrovamento, papà Tiziano ha solo avuto la forza di dire: «Speravo non lo trovassero più». Mentre ai soccorritori la mamma Silvia ha detto: «Voglio solo una tomba per piangerlo».
Adesso all'appello manca solo
Brunella: la 56enne è l'unica dispersa. Per ora è stata trovata la sua auto completamente distrutta, le ricerche continuano a terra e nel punto in cui confluiscono i fiumi Misa e Nevola. Ma di lei ancora nessuna traccia.
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