Altro che un gruppetto di ragazzi senza alcuna bandiera politica e desideroso di dar voce alla società civile abbracciando istanze democratiche e anti populiste: le sardine farebbero meglio a passare al più presto in rassegna i loro ranghi, perché lì, in mezzo al branco, sono stati avvistati dei personaggi a dir poco sospetti.
Come ha sottolineato il quotidiano Il Tempo, carabinieri e poliziotti oggi in pensione, gli stessi che negli anni '70 hanno combattuto in prima fila i movimenti dell'estrema sinistra e che quindi conoscono bene il fenomeno, hanno riconosciuto in mezzo a tante "sardine vergini" alcuni estremisti di sinistra.
D'altronde basta unire un paio di punti per rendersi conto di quanto il movimento incarnato dalle sardine possa rappresentare l'habitat perfetto per accogliere retaggi di gruppi e gruppuscoli di sinistra appartenenti a galassie politiche pericolosissime. Secondo alcune stime, in Italia ci sarebbero oltre 48 gruppi armati, i cui esponenti non vedrebbero l'ora scendere in campo utilizzando il casus belli dei "giovani puliti" di Bologna e il loro stesso modus operandi. Già, perché il movimento delle sardine ha delle caratteristiche che lo fanno piacere agli eredi degli estremisti rossi dei tempi che furono.
Un palcoscenico invitante
Intanto le sardine non hanno alcuna leadership e, senza un capo o qualcuno che tiri le redini del carro, chi sogna di gettare benzina sul fuoco e alimentare il caos ha di fronte a sé una prateria per tentare la scalata al vertice del movimento. Le pratiche di piazza il linguaggio, inoltre, sono due elementi che sembrano fuoriusciti dall'esperienza del movimentismo armato attivo nel nostro Paese tra gli anni '70 e gli anni '80.
Come se non bastasse le sardine sguazzano in ambienti sensibili legati alla sinistra più o meno estrema. Altro che Partito Democratico, amici di Prodi, Cgil e Anpi: il movimento degli indignati emiliani flirta con scaglie impazzite della sinistra. Non a caso il loro primo "comitato strategico" a Roma è sorto in un palazzo occupato proprio dai centri sociali. E non a caso la città in cui è nato tutto è Bologna, e il luogo è quello limitrofo all'area universitaria limitrofa a Via Zamboni. Cioè un avamposto “rosso” per eccellenza.
A questo punto è lecito farsi una domanda. Accanto ai tantissimi volti puliti che gonfiano le file delle sardine e al fianco dei padrini nobili del movimento, siamo proprio sicuri che non ci siano anche estremisti pronti ad approfittare di un palcoscenico fin troppo invitante? Inutile girarci intorno.
Il rischio è uno: visto che il Partito Democratico non riesce a vestire i panni del pescatore delle sardine, quel ruolo può essere presto ricoperto da qualcuno proveniente dall'estrema sinistra. E per l'Italia, a quel punto, si aprirebbero le porte di un'altra stagione di fuoco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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