Uno statalista al Tesoro: Di Maio sceglie Andrea Roventini

Di Maio punta su Andrea Roventini, keynesiano vicino a Stiglitz: "Con lui metteremo fine all'austerity". Ma è un ritorno allo statalismo

Uno statalista al Tesoro: Di Maio sceglie Andrea Roventini

Un "keynesiano eretico", molto vicino a Joseph Stiglitz. Ecco il ritratto di Andrea Roventini, ministro dell'Economia in un ipotetico governo a Cinque Stelle. Ad annunciarlo è lo stesso Luigi Di Maio che, subissato da una valanga di polemiche per i nomi impresentabili presentati in lista, prova a contrattaccare presentando un'altra lista, quella dei futuri ministri. Una lista impossibile perché, stando ai sondaggi, non ci sarà un governo pentastellato. Quindi, solo fumo negli occhi. Un po' come il blitz dal capo dello Stato Sergio Mattarella.

"Con Roventini - ha detto Di Maio intervistato ad Uno Mattina su Rai 1 - si mette fine alla parola austerity e si lavora alla sanità per tutti". Docente alla Scuola superiore di Sant'Anna di Pisa, il professore 40enne è stato tra i partecipanti del convegno organizzato dal Movimento 5 Stelle "Lo Stato innovatore". Nel suo profilo su Twitter si descrive come un "keynesiano eretico". Uno statalista, insomma. Negli ultimi anni ha pubblicato diversi lavori sul Journal of Evolutionary Economics mentre recentemente ha lavorato con Joseph Stiglitz a uno studio intitolato Rational Heuristics? Expetations and Behaviors od evolving economies with Heteregeneous interacting agent. "Con Roventini - ha assicurato Di Mauio - c'è piena sintonia sui temi dell'economia, il nostro obiettivo è mettere fine all'austerity".

Per il momento si tratta di un "governo ombra". Una squadra fatta di seconde file e tanti "no". Un'iniziativa alquanto bizzarra dal momento che gli italiani non hanno ancora votato. Ma tant'è. I grillini ci hanno abituati a queste trovate inutili.

Insieme a Di Maio si sono schierati il generale Sergio Costa, che "occupa" il ministero dell'Ambiente, l'economista Lorenzo Fioramonti, che "siede" allo Sviluppo economico, e il professore Pasquale Tridico per il dicastero del Welfare. E ancora: Domenico Fioravanti per lo Sport, Alessandra Pesce per l’Agricoltura e Giuseppe Conte per il ministero della deburocratizzazione e la meritocrazia.

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