Stellantis, 15mila a casa o in cassa a Tavares 36 milioni di stipendio

Il titolo si dimezza in Borsa dopo che il cda ha percepito compensi per 45 milioni, di cui 4 al presidente Elkann. Le proteste in America

Stellantis, 15mila a casa o in cassa a Tavares 36 milioni di stipendio
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Può un'azienda pagare 36,5 milioni di euro il proprio amministratore delegato dopo che nell'ultimo anno non ha fatto altro che ridurre la produzione, tagliare il personale e mettere gli operai in cassa integrazione? La realtà immortalata dal bilancio di Stellantis relativo al 2023 cozza con una situazione attuale che vede un gruppo in profonda difficoltà in tutta Italia - con circa 15mila operai ridimensionati - e che, più recentemente, è finito nel mirino di dure polemiche anche Oltreoceano. Di pochi giorni fa era infatti la notizia che la holding è stata citata in giudizio da alcuni azionisti statunitensi, i quali sostengono che l'azienda presieduta da John Elkann avrebbe artificiosamente gonfiato il prezzo delle azioni per gran parte del 2024, diffondendo valutazioni falsamente positive su scorte, potere di determinazione dei prezzi, nuovi prodotti e margine operativo. A seguito poi del probabile taglio di migliaia di posti (fino a 2.450) nello stabilimento di Warren, fuori Detroit, il capo del sindacato americano Uaw, Shawn Fain, ha dichiarato testualmente «che il problema non sono i lavoratori del settore auto, ma Carlos Tavares». Sono in molti, del resto, che ora si chiedono se il ceo di Stellantis riuscirà a completare il mandato e, di certo, appare quantomeno stonato l'elevato compenso milionario ricevuto lo scorso anno dal top manager portoghese, che gà nel 2022 aveva percepito 23,45 milioni di euro in contanti e azioni maturate. Questa cifra si fondava sul fatto che Tavares ha trasformato il gruppo in un «fornitore di soluzioni di mobilità permanente», stando alla motivazione offerta dal board, per avere raggiunto i primi tre dei sette obiettivi di trasformazione complessivi. Va detto che il manager lusitano potrebbe contare anche su incentivi a lungo termine, pari a 13 milioni, che gli verranno assegnati se raggiungerà nei prossimi anni specifici obiettivi in termini di redditività. Resta il fatto che i 36,5 milioni complessivamente percepiti nel 2023 sono un record assoluto nel settore dell'automotive. Va inoltre segnalato che, sempre in relazione al 2023, il presidente Elkann ha intascato complessivamente 4,8 milioni di euro. Sicchè l'erede di Gianni Agnelli insieme al suo ceo hanno portato a casa circa 41,2 milioni dei 43 milioni assegnati all'intero cda della casa franco-italiana. Decisamente più modesti i compensi dei colleghi consiglieri: il vicechairman Robert Peugeot, per esempio, ha ricevuto 216.927 euro, mentre Andrea Agnelli ha maturato appena 62.644 euro.

La cifra monstre destinata ai due top manager di Stellantis è la faccia della medaglia opposta a quella che vede un quadro della produzione degli autoveicoli a dir poco preoccupante. Basti pensare allo stabilimento di Mirafiori, dove si registra la situazione più grave: oltre 3mila sono i lavoratori interessati dai contratti di solidarietà fino a dicembre. Considerando anche le sedi di Modena, Atessa, Cassino, Pomigliano e Melfi, si raggiunge il numero di circa 10mila persone coinvolte in cig, cigo e ferie prolungate. Con i 3.500 esuberi annunciati in Italia e i quasi 2.500 negli Stati Uniti, il totale ci racconta che sono rimasti a casa quest'anno più di 15mila dipendenti: provvisori o (peggio) definitivi.

Un bilancio umiliante rispetto ai 41,2 milioni di euro incassati un anno fa dai due top manager alla guida della casa automobilistica. Soprattutto pensando che a fine 2024 il raffronto soi farà sulla base di cifre pressochè analoghe.

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