La proposta di riforma costituzionale avanzata da Fratelli d'Italia con lo scopo di introdurre il presidenzialismo alla francese subisce una battuta d'arresto in Commissione Affari costituzionali della Camera, a causa dell'approvazione degli elementi soppressivi di tutti e 13 gli articoli di cui si componeva. Essendo in quota-opposizione, il testo arriverà comunque in Aula, pur se con mandato al relatore di riferire negativamente.
Non si è trattato di un procedimento "indolore", dato che sia nella maggioranza che all'interno del centrodestra in modo particolare non sono mancate le polemiche. Gli elementi soppressivi, presentati dal Movimento CinqueStelle, sono stati votati dai grillini, dal Pd e da Leu. Renzi ha preferito non gettarsi nella mischia, dando disposizione ai suoi di astenersi dal voto. Profonda, invece, la crepa nel centrodestra, dato che i giallorossi hanno potuto prevalere per 21-19 solo in ragione dell'assenza al voto di Annagrazia Calabria (Forza Italia) e Cristian Invernizzi (Lega). "Il centrodestra ha votato favorevolmente ma ci sono state delle assenze tra le sue fila che non hanno permesso di portare avanti questa proposta che è una priorità per Fratelli d'Italia e per gli elettori del centrodestra", ha dichiarato con disappunto il capogruppo di FdI in Commissione Emanuele Prisco. "Ognuno è responsabile di quello che fa, ne prendiamo atto", ha concluso.
Lo sfogo della Meloni
"Ricordate quando, durante le scorse elezioni del Presidente della Repubblica, la maggior parte degli esponenti politici chiedeva che fossero direttamente gli italiani a scegliere il Capo dello Stato? Tutte parole al vento", affonda una delusa Giorgia Meloni su Facebook. Nel video postato sul social, il presidente di FdI rivela quanto accaduto in Commissione Affari costituzionali della Camera, sottolineando il ruolo avuto da ciascuno degli schieramenti politici coinvolti nella votazione. "La proposta di legge sul presidenzialismo presentata da Fdi non passa grazie ai voti del Pd ovviamente, non passa grazie ai voti dei Cinque stelle, che doveva aprire il palazzo come una scatoletta di tonno, ma poi si è ben adeguata ai meccanismi della transumanza parlamentare", attacca senza giri di parole Meloni, "e non passa a causa dell'astensione di Italia Viva anche se Renzi è quello che aveva sempre detto quanto fosse importante arrivare all'elezione diretta del capo dello Stato".
Il problema più grave, tuttavia, spiega il presidente di FdI ai suoi elettori, è ciò che è accaduto all'interno del centrodestra, dato che la pdl sul presidenzialismo non passa per due soli voti. "Perdiamo 21 a 19 e in Commissione mancano due parlamentari di centrodestra, uno della Lega e uno di Forza Italia", prosegue la leader di Fratelli d'Italia. "Ora io non so se questa proposta non sia passata per superficialità di alcuni o per una scelta politica. So che se i partiti hanno dei parlamentari che non possono andare quel giorno in Commissione, li possono tranquillamente sostituire". Una situazione, pertanto, che si sarebbe potuta evitare nel caso in cui si fosse deciso di agire per tempo, sia da parte della Lega che da parte di Forza Italia.
"Non so quale sia il problema per cui questa proposta storica del centrodestra, che sicuramente ha il consenso della maggioranza degli italiani, non è passata", dichiara in conclusione Meloni, "non so quale sia il problema, ma so che c'è un problema".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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