E tre. Alla Corte d'appello di Brescia è arrivata anche la richiesta di revisione del processo per la Strage di Erba presentata dalla difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo con sentenza definitiva. Una richiesta di riaprire il processo che si aggiunge a quella già presentata dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser e dalla richiesta del tutore legale di Olindo, Diego Soddu. «Ma c'è molto di più rispetto ai temi portati dal magistrato - spiega alle agenzie di stampa l'avvocato Fabio Schembri, autore dell'istanza insieme ai colleghi Nico D'Ascola, Patrizia Morello e Luisa Bordeaux -. Abbiamo allegato sette consulenze, audio e video e affrontato tempi più vasti». Tra gli argomenti, le modalità della morte di una delle vittime che sarebbero «incompatbili» con la tesi di Olindo e Rosa colpevoli, le intercettazioni ambientali sul letto d'ospedale del sopravvissuto Mario Frigerio, uno studio sull'energia elettrica nella casa dell'eccidio, la testimonianza di Abdi Kais, mai sentito dagli inquirenti, e residente nell'abitazione di Erba, in provincia di Como, che venne poi arrestato per spaccio nella zona dove avvenne il massacro. In tutto, la richiesta che sarà valutata a Brescia consta di oltre 150 pagine.
Nella mattanza dell'11 dicembre 2006 morirono quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio di due anni Youssef, la nonna Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, finita a casa sua con 40 colpi tra coltellate e bastonate ma ancora viva all'arrivo dei soccorritori. Tra le possibili piste alternative c'è quella della droga e del regolamento di conti tra tunisini, marocchini e albanesi.
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