La liberazione di Patrick Zaki «non può non essere motivo di soddisfazione per tutti», il governo «si è mosso con efficacia» per raggiungere questo obiettivo e «la sinistra dovrebbe riconoscerlo apertamente, senza tante difficoltà e intorcinamenti».
A parlare è Umberto Ranieri, docente universitario, esponente Pd, già parlamentare del Pds e dei Ds, sottosegretario agli Esteri in diversi governi di centrosinistra e poi presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati. Recentemente ha dato alle stampe un libro, «Ucraina», edito da Guida Editori, sull'aggressione russa a Kiev e sulla necessità per l'Europa e l'occidente di sostenere la causa degli ucraini.
Onorevole Ranieri, Patrick Zaki è tornato a Bologna da uomo libero. Un successo per l'Italia?
«É un risultato importante, che non può che essere accolto con grande soddisfazione da tutti coloro che hanno vissuto con angoscia e preoccupazione l'arresto e poi la condanna a 3 anni di questo giovane studente. Credo che Ministero degli Esteri, diplomazia italiana e il governo tutto si siano mossi con grande efficacia per ottenerlo».
Zaki ha rifiutato di rientrare col volo di Stato offerto dal governo, e sono seguite polemiche.
«Io la ho interpretata come una manifestazione di modestia da parte di Zaki. Credo volesse evitare, per senso della misura e sobrietà, un ritorno da eroe, pensando magari che gli aerei di Stato possono essere più utili in altri frangenti. O almeno voglio interpretarla così».
Il Pd e la sinistra lo hanno festeggiato, con Elly Schlein in prima linea. Ma hanno avuto molte reticenze a celebrarlo come un successo dell'Italia e del suo governo. Perchè?
«Credo abbia ragione Antonio Padellaro, che lo diceva ieri al Corriere della Sera, e che non è certo un sostenitore di Meloni: è giusto riconoscere esplicitamente, senza tanti contorcimenti, che Farnesina e Palazzo Chigi si sono mossi con efficacia, ottenendo esattamente il risultato che veniva chiesto da chi a sinistra si era mobilitato sul caso Zaki. Ammetterlo non costa nulla, e certo non lede la fermezza dell'opposizione al governo di centrodestra: se per una volta fa una cosa buona e condivisa, va riconosciuto. Gli elettori del Pd hanno sale in zucca, e non lo percepirebbero certo come una manifestazione di acquiescenza o debolezza: se questo è il motivo dei contorcimenti Pd, è del tutto infondato».
E i timori di «baratto» con il caso Regeni?
«É chiaro che da parte di al Sisi c'è un calcolo e una doppiezza, con il tentativo di far dimenticare la tragedia di Giulio Regeni.
Ora che Patrick Zaki è tornato libero, bisognerà adoperarsi senza incertezze per ottenere che i quattro presunti responsabili della morte di Regeni siano processati. Il regime egiziano tenterà di far muro, ma occorre che il governo continui ad adoperarsi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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