Sui missili russi Kinzhal distrutti dai Patriot è guerra di propaganda

Mosca esulta: "Abbiamo reso inservibile un sistema di lancio Usa". Smentite incrociate

Sui missili russi Kinzhal distrutti dai Patriot è guerra di propaganda
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Si scrive Kinzhal contro Patriot, ma si legge Russia contro Stati Uniti. La guerra ucraina è sempre più una sfida tra Mosca e Washington, e Kiev il drammatico teatro del braccio di ferro tra Putin e Biden. In un conflitto sempre più tecnologico è apparso il Kinzhal, che in cirillico significa «pugnale», un missile progettato per raggiungere i 12mila km orari, disegnando traiettorie pensate per saturare le capacità di calcolo dei sistemi antimissile avversari, riducendo le probabilità d'intercettazione. Zelensky fa sfoggio dei sistemi di difesa Patriot, in grado di resistere a contromisure elettroniche nemiche, individuare i target a più di 100 chilometri e inseguire simultaneamente fino a 100 bersagli.

In una narrazione con richiami decisamente freudiani, i due contendenti continuano a tessere le lodi sul funzionamento dei loro apparati missilistici e a denigrare quelli degli avversari, mentre soldati e civili perdono la vita. Il comandante in capo delle Forze armate ucraine, Valerij Zaluznyj, ha riferito che sono stati intercettati e annientati tutti e sei i missili ultrasonici Kinzhal, lanciati dalla Russia assieme ad altri 12 razzi nell'ultimo blitz notturno. Con un post su Telegram, ha documentato che «i russi hanno attaccato l'Ucraina da nord, sud ed est, lanciando un totale di 18 missili. Li abbiamo sbriciolati tutti». La notizia è stata smentita dal portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, che ha affermato che «tutti gli obiettivi assegnati sono andati a buon fine».

Nel valzer di conferme e smentite si aggiungono le dichiarazioni del comandante dell'Aeronautica di Kiev, Mykola Oleschuk, che ha ribadito l'annientamento dei Kinzhal diretti sulla capitale. «Grazie ai Patriot oggi possiamo dire di essere protetti da tecnologie all'avanguardia. I nostri cieli saranno più sicuri». La Russia dal canto suo ha poi sostenuto di essere riuscita a distruggere cinque lanciatori del sistema di difesa aerea Patriot utilizzando un Kinzhal, circostanza smentita da un funzionario Usa che ha riferito alla Cnn come probabilmente sia stato solo danneggiato, e sottolineando che «distruggere i Patriot con un qualche tipo di Kinzhal è impossibile. Tutto quello che dicono a Mosca va relegato nel loro archivio di propaganda». Il bilancio di questa prima prova di forza tecnologica non sembra comunque premiare Mosca, alla luce dell'elevato costo complessivo dei missili dispiegati. Si stima che il Cremlino abbia speso circa 75 milioni di dollari per l'offensiva, contro i 24 dell'Ucraina nell'opera di intercettazione.

Sulla questione missilistica è intervenuto anche l'MI6 britannico. Nell'aggiornamento quotidiano, l'intelligence di Londra ritiene che la Russia abbia perso numerosi missili ipersonici, e la loro apparente vulnerabilità è «una sorpresa e un imbarazzo» per Mosca, visto che Putin aveva definito l'arma imbattibile. Tant'è che la Russia avrebbe addirittura posto in stato di fermo, con l'accusa di tradimento, gli ingegneri Maslov, Shiplyuk e Zvehintsev che avevano partecipato allo sviluppo del «pugnale».

Il Kinzhal aveva fatto la sua prima inquietante apparizione il 19 marzo, lanciato contro un deposito di munizioni a Delyatyn, nell'oblast di Ivano-Frankovsk.

Un secondo lancio risale alla notte del 4 maggio, sui cieli di Kiev. In quel caso era stato abbattuto dal sistema Patriot. L'esercito ucraino dispone invece di due sistemi di difesa aerea Patriot. Uno trasferito dagli Stati Uniti, il secondo importato da Germania e Paesi Bassi.

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