Il suo vero errore? Dimenticare l'anticomunismo

In questo caso, sull'intera vicenda, sono d'accordo con Giorgia Meloni, la quale ha detto: "Bisognerebbe aggiungere come valore anche l'anticomunismo".

Immagine di repertorio
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Ve la dico tutta, come la penso. La preside, Annalisa Savino, accusata di avere scritto una lettera antifascista, era candidata con il Pd, così è stata accusata dal capogruppo di Palazzo Vecchio e segretario della Lega di Firenze dalla Lega Federico Bussolin. È una colpa? Sì, no, forse. In questo caso, sull'intera vicenda, sono d'accordo con Giorgia Meloni, la quale ha detto: «Bisognerebbe aggiungere come valore anche l'anticomunismo». Ha assolutamente ragione, antifascismo e anticomunismo dovrebbero stare insieme, in una visione liberale, democratica e capitalista della società occidentale.

Che abbia omesso l'anticomunismo come valore è rilevante, perché nessuno del Pd si dichiara anticomunista. Tuttavia i nuovi modelli social nazionalpopolari della sinistra, ahimè, non hanno mai fatto dichiarazioni di anticomunismo. Da Fedez alla Ferragni (chi più capitalista di loro?), fino a Saviano, anticapitalista che ha fatto della narrazione della mafia il suo business: infatti a differenza di magistrati e giornalisti che combattono la mafia sul campo lui ha fatto della mafia dei libri (il più famoso, Gomorra, pubblicato dalla Mondadori, cioè da Berlusconi), e poi delle serie tv.

E questa è l'inghippo storico in cui si ricade tutti gli anni, dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Perché l'antifascismo è diventato un valore, l'anticomunismo no. Probabilmente perché la nostra Costituzione, tanto amata da Benigni, è stata scritta insieme al segretario del più grande partito comunista d'Occidente, alle dirette dipendenze di Stalin.

Da quel momento in poi le liti sono sempre tra antifascisti e anticomunisti, con la differenza che essere antifascisti non significa essere democratici (per esempio ti potrebbero andare bene i comunisti), ma al contempo lo stesso vale per gli anticomunisti, potrebbero essere fascisti. Ma cosa hanno in comune fascisti e comunisti? Un'idea dello Stato, dell'etica, della morale, che sovrasta l'individuo, per cui mentre il capitalismo è antifascista e anticomunista, i fascisti e i comunisti sono entrambi antiliberisti, anticapitalisti, antiamericani.

In realtà non so cosa pensino i giovani dei centri sociali di destra e di sinistra, non li frequento. Tantomeno la preside del Pd. Tantomeno chi la attacca, né chi la difende. So solo che stare ancora a prendere a parlare di antifascismo senza anticomunismo, e di anticomunismo senza antifascismo, mi sembra terribilmente datato. Viviamo sotto l'ombrello protettivo della Nato, che è un trattato difensivo proprio contro i comunisti, e grazie agli Usa. Gli Stati Uniti ci hanno liberato dal fascismo per difendere liberismo e capitalismo? Ottimo perché il capitalismo tutela l'individuo, ogni tipo di individuo che non danneggi altri individui. Perché ogni individuo, etero, gay, tradizionale, non tradizionale, è un consumatore. Per il momento è la migliore idea liberale che sia stata trovata.

Io, fossi il Pd, punterei su quella, come aveva fatto Bettino Craxi. Invece il Pd, e la preside candidata con il Pd, sono ancora fermi lì, antifascismo contro anticomunismo, a farsi la guerra tra simili, se non da uguali.

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