Tajani bacchetta il governo: "Il conflitto con la Francia non ci serve"

Il presidente dell'Europarlamento è intervenuto da Palermo

Tajani bacchetta il governo: "Il conflitto con la Francia non ci serve"

"In Africa si parla con una voce sola, a cominciare dalla Libia. Se l'Italia parla con una voce e la Francia con un'altra voce si rischia di inasprire il conflitto. E questo certamente non serve all'Italia né alla Francia". Così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che lancia un monito al governo dopo le polemiche degli ultimi giorni.

Tajani è intervenuto da Palermo, dove ha preso parte a una giunta straordinaria guidata dal governatore di Forza Italia Nello Musumeci.

Tensione Roma-Parigi

Il primo tema di scontro tra Italia e Francia è stato il presunto influsso post-coloniale dei transalpini sull'Africa. Secondo i grillini Di Maio e Di Battista, ciò sarebbe dovuto alle politiche monetarie. "Il franco Cfa non ha alcuna responsabilità sull'immigrazione", taglia corto Tajani, "è una balla colossale che hanno raccontato Di Maio e Di Battista, che prima di parlare dovrebbero studiare un pò di più". Ma l'esponente di Fi non risparmia critiche anche alla Francia: "Anche loro commettono errori. Io rimprovero ad esempio alla Francia di avere contributo alla caduta di Gheddafi cosa che ha portato alla instabilità non solo della Libia, con la complicità della Gran Bretagna e Usa".

No all'alleanza con Calenda

In vista delle elezioni europee, Tajani si sbilancia sulle mosse di Forza Italia. Una cosa è certa: il fronte anti-populisti lanciato dall'ex ministro dello Sviluppo economico, il Pd Carlo Calenda, non stuzzica gli azzurri. "Non credo che per le Europee si possano fare liste uniche", argomenta Tajani, "Non siamo interessati a partecipare a paperacchi radical chic della lista Calenda, tanto per essere chiari".

Mea culpa Europa

Il presidente dell'Europarlamento osserva però che proprio l'Unione mostra in questo momento storico le sue debolezze. "Spesso l'Europa si occupa di piccole cose e lascia perdere le grandi questioni come immigrazione e terrorismo", riflette.

"Su questi grandi temi l'Europa è carente", per questo occorrono delle riforme: "Serve una grande Banca centrale europea che sia una vera banca centrale, e un parlamento che abbia poteri compresi i poteri di iniziativa cittadina".

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