Un modello di cooperazione e solidarietà per evitare una catastrofe umanitaria. Da un lato la volontà di aiutare l'Italia e le organizzazioni Onu affinché possano inviare più materiale possibile, dall'altro il via libera di Israele per un cessate il fuoco dietro la liberazione degli ostaggi. Sono due i risultati ottenuti dal ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando a Roma il suo collega israeliano, Israel Katz. E si inseriscono in quel filone di attivismo tutto italiano che prova a garantire un supporto oggettivo al progetto Food for Gaza, l'iniziativa promossa dalla Farnesina.
L'obiettivo del vertice è di chiedere a Israele di aprire più valichi terrestri per rendere operativo il corridoio marittimo che faccia giungere nella Striscia beni essenziali, in un momento in cui il governo italiano è allarmato per la grave situazione sul terreno. Per questa ragione l'iniziativa in questione punta «a evitare una catastrofe umanitaria a Gaza».
Tajani ha trovato ampia disponibilità da parte di Katz, che ha detto sì alla partecipazione ai tavoli tecnici di un rappresentante dell'ambasciata israeliana a Roma per migliorare il coordinamento e la fase pratica del progetto. Un incontro molto positivo, lo ha definito il numero uno della Farnesina, che ha ribadito la posizione italiana di contrarietà alla decisione di attaccare Rafah, ma al contempo di assoluta vicinanza al tema degli ostaggi che sono nelle mani di Hamas, «cosa che ho detto anche ai familiari degli ostaggi che ho incontrato, con la particolare attenzione anche alle donne, che sappiamo stanno subendo violenze anche di tipo sessuale», ha affermato Tajani. Presenti i rappresentanti di Fao e Pam, il capo dipartimento della Protezione Civile italiana Fabrizio Curcio e il Presidente della Croce Rossa italiana Rosario Valastro che ha rappresentato anche la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
In concreto l'Italia proseguirà nella sua azione di supporto a Gaza anche grazie a ulteriori 20 milioni di euro stanziati dalla Cooperazione allo Sviluppo, sia con le cure mediche alla popolazione palestinese, sia attraverso l'operatività di nave Vulcano, senza dimenticare il trasferimento in Italia di 58 minori palestinesi che hanno necessità di assistenza sanitaria. Il tutto in una cornice arricchita dalla presidenza italiana del G7. Tajani inoltre ha invitato in Italia il primo ministro palestinese che è anche ministro degli Esteri, dal momento che l'Autorità nazionale palestinese è l'organismo «che noi riconosciamo, non parliamo con Hamas». In questo senso Roma punta a favorire il rinnovamento dell'Autorità palestinese, dal momento che «l'obiettivo dell'Italia è quello di avere due popoli e due stati» per contribuire a una riflessione sul futuro di Gaza che preveda anche il coinvolgimento dei Paesi arabi.
Infine il tema della tutela dei diritti umani dei palestinesi e del personale umanitario, passaggio su cui il vicepremier si è soffermato particolarmente, con il caso della ong Wck coinvolta «in operazioni militari che non trovano alcuna giustificazione».
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