Tajani zittisce i Cinque stelle "Pontificano da un'amaca"

Il vicepresidente di Fi: «Toninelli? Non ha mai visitato i cantieri della Tav». La replica: «La mangiatoia è finita»

Tajani zittisce i Cinque stelle "Pontificano da un'amaca"

Prima a Luigi Di Maio: «Andasse in mezzo agli operai, invece di pontificare in camicetta bianca». Poi a Danilo Toninelli e Alessandro Di Battista: «Io sui cantieri della Tav ci sono andato, il ministro invece non ha mai avuto la bontà di visitarli, inoltre ho sentito di signori sdraiati su un'amaca in Messico parlare di Tav».

Antonio Tajani, a Frosinone per un'iniziativa azzurra sul rilancio del Centro-Sud «dimenticato», alza il livello di scontro con il M5S al governo con la Lega. E le frasi del presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia provocano la reazione stizzita, su Twitter, del titolare grillino delle Infrastrutture: «Mi sporco le mani da quando sono nato. Uso con i soldi pubblici del ministero la stessa attenzione che usavano i miei genitori per gestire le poche risorse familiari. Tajani e gli altri che blaterano su Tav, si mettano l'anima in pace. La mangiatoia è finita».

Da giorni il numero 2 di Fi martella il governo e in particolare il M5S su Tav, Ilva, decreto dignità, manovra economica, Rai... Lo fa battendo il territorio, dalla Francia e la Val di Susa al Lazio, dove lancia il «Piano per il Sud» del partito: 200 miliardi tra fondi Ue, Cdp, Fondo europeo d'investimenti, Fondi pensioni e banche, per creare infrastrutture interregionali, anche digitali.

Chiama in causa direttamente Di Maio e i suoi ministri, Tajani, ma anche l'alleato leghista Matteo Salvini, cui dice ancora una volta: «Questo è un governo contronatura, c'è una forza di sinistra, il M5S, e una di centrodestra, la Lega. Noi vorremmo che la Lega tornasse ad essere protagonista con noi di un'alleanza di centrodestra che si candidi al governo del Paese». Il fatto che Fi sia all'opposizione con il Pd, precisa, non nasconde inciuci: «Non abbiamo alcuna intenzione di fare accordi con il Pd - dice, fra gli applausi dei militanti azzurri-, questa è solo propaganda di chi teme una Fi che cresce. Siamo una forza alternativa alla sinistra e al grillismo. Tra Lega e Pd c'è un grande spazio da occupare e la nostra è l'unica forza che ha un progetto nazionale».

Con Tajani ci sono parlamentari, eurodeputati, coordinatori regionali, amministratori locali e sindaci delle regioni del Centro-Sud, come quello di Frosinone Nicola Ottaviani. Si annunciano nuove adesioni, come Marco Pugliese, ex coordinatore della Lega ad Avellino. E il vicepresidente azzurro attacca sui provvedimenti dei gialloverdi che più penalizzano il Meridione. «Non permetteremo al governo - scandisce- di mettere le mani nelle tasche degli italiani, dei pensionati, per mantenere le promesse fatte agli elettori. La manovra economica non porterà crescita. Dicono di voler ridurre la pressione fiscale, fare la flat tax e il reddito di cittadinanza, cambiare la Fornero senza ridurre la spesa pubblica, ed è impossibile. Alla fine, saranno costretti ad aumentare l'Iva, le tasse e pagherà il ceto medio».

Parla di strade e porti, dell'alta velocità che si ferma a Salerno, dell'Ilva che rischia la chiusura «per manifesta incapacità del governo», dei giovani disoccupati cui il reddito di cittadinanza non risolverà alcun problema ma «toglierà dignità», del caporalato in Puglia e del gap sul digitale che impedisce competitività e investimenti. Scroscia un applauso, quando cita l'allarme dei sindaci e lancia un appello a tutte le forze politiche perché «alla Camera si modifichi la decisione di togliere 2 miliardi di euro per le periferie delle città».

Tajani continuerà a girare l'Italia in questo agosto, dalla Basilicata dove sarà il 13 al Meeting di Rimini il 24. E intanto lavora al rilancio di Fi, preparando il tesseramento, i congressi comunali e provinciali d'inverno.

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