Assalto al policlinico Umberto I. In quaranta contro medici, infermieri e poliziotti. La loro «colpa»? Aver messo in isolamento un paziente, un manifestante No Pass, che si era rifiutato di sottoporsi al tampone anti Covid-19. Guerriglia, insomma, anche al pronto soccorso dell'ospedale universitario di viale Regina Elena durante gli scontri di sabato. Protagonista un irriducibile No Pass che era stato fermato dalla polizia. L'uomo, che si rifiuta di fornire le proprie generalità, accusa un malore. Il fermato dichiara, però, di essere stato ferito dagli stessi agenti. Uno di loro, invece, è stato ferito a sua volta nella colluttazione. Insomma, l'uomo viene portato in ospedale per una visita di controllo. Anche qui il paziente non vuole dire il suo nome, soprattutto non vuole fare il tampone, necessario per essere visitato. A quel punto ai sanitari non resta altro che metterlo in isolamento. In strada, però, ci sono già parenti, amici e «compagni di lotta» pronti a tutto pur di liberarlo.
Irrompono in sala d'attesa scatenando il panico. Aprono la porta della sala emergenze a calci, lanciano bottiglie di vetro, feriscono un'infermiera. «Erano scatenati - raccontano i presenti al blitz -, i poliziotti hanno fatto il possibile per proteggerci, ma quelli non volevano andarsene». L'uomo aveva tenuto comportamenti provocatori nei confronti degli agenti schierati a difesa di Palazzo Chigi. Non solo. Soccorso e trasportato al Dea dal 118 «si è rifiutato di con modi violenti di essere sottoposto al triage e alle misure previste per il contenimento del Covid» precisa la questura in una nota. Aizzato dallo stesso manifestante, il gruppo di violenti si scaglia contro tutti. Il manifestante è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità. Gli stessi medici e infermieri avrebbero sporto denuncia per lesioni e danneggiamenti.
Immediata la reazione dell'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato che ieri mattina si è recato all'Umberto I per incontrare gli operatori in servizio sabato. «Un attacco inaudito - commenta D'Amato - che ha coinvolto il pronto soccorso dove ieri notte medici e infermieri sono stati costretti a sigillare i locali per arginare la pressione violenta dei manifestanti arrivati a decine.
Ho voluto ringraziare questa mattina le nostre operatrici e i nostri operatori per il coraggio e la dedizione: non hanno fatto un passo indietro contro i violenti e hanno sempre garantito l'assistenza. Il bilancio purtroppo parla di due operatori sanitari feriti, un'infermiera ha preso una bottiglia in testa, e di due agenti feriti. È intollerabile, giù le mani dal personale sanitario».
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