«Sono poliziotti, sanno sparare. Per noi è sufficiente». Sarebbero queste le parole pronunciate dal ministro degli Interni di Mosca Kolokolcev, che nei giorni scorsi ha firmato l'ordinanza per il trasferimento nel Donbass di almeno 5mila tra agenti di polizia e addetti al traffico. Alcuni di loro hanno già preso servizio a Bakhmut, in sostituzione della Wagner, altri sono stati incaricati di rafforzare le misure di sicurezza al confine, trasformato in groviera dalle continue incursioni dei sabotatori nel Belgorod e a Tursk. In questa fase della guerra alla Russia stanno mancando soldati, tra morti sul campo e ammutinamenti. Per gli 007 di Kiev, che hanno svelato i piani di Kolokolcev, «Mosca ha mandato al fronte carne da cannone. È quasi un regalo insperato che renderà più semplici le nostre operazioni», commenta il capo dell'intelligence internazionale Kondratyuk.
È la miglior notizia che Zelensky potesse ricevere in piena controffensiva, «se avremo successo i russi perderanno tutto», sentenzia. Durante l'ultima settimana, le truppe di Kiev sono avanzate anche fino a 7 km nelle aree controllate da Mosca, liberando 9 insediamenti nel Donetsk e Zaporizhzhia e riconquistando più di 100 kmq di territorio. Hanna Malyar, vice ministra della Difesa, ha rivelato che risultati confortanti arrivano sia in direzione Crimea che a est. «Il nemico sta opponendo una forte resistenza, ci sono migliaia di soldati trincerati lunga la linea del fronte - spiega - ma abbiamo attivato solo 3 delle 12 brigate addestrate». Per gli analisti le altre 9 sono concentrate vicino alla città di Orikhiv (Zaporizhzhia), dove tenteranno di forzare in direzione di Melitopol (con «vista» sulla Crimea), e a Velyka Novoselka nel Donetsk. Altri 3 km sono stati guadagnati a Bakhmut, dove, come accennato, i professionisti di Kiev si trovano a combattere con i poliziotti forzatamente arruolati.
Sono settimane decisive e il segretario alla Difesa americano Austin, alla riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles, rassicura Kiev. «Gli Stati Uniti sono al fianco di circa 50 nazioni di buona volontà per fornire all'Ucraina addestramento e attrezzature per aiutarla ad avere successo sul campo». In risposta il ministro della Difesa ucraino Reznikov, spiega che il suo Paese sta già svolgendo il ruolo di fianco orientale della Nato, proteggendo l'Europa dalla Russia. Sempre da Bruxelles, il segretario generale Nato Stoltenberg, conferma la decisione dell'Alleanza di fornire addestramento ai piloti per gli F-16, la cui consegna per la Casa Bianca «è ancora prematura». In tema di armi, il Giappone è in trattative per fornire proiettili di artiglieria agli Usa in modo da potenziare le scorte di munizioni destinate alla controffensiva, mentre Regno Unito, Usa, Danimarca e Paesi Bassi forniranno sistemi di difesa aerea per rispondere ai recenti attacchi missilistici (nei resti di Iskander e Kalibr trovate parti straniere).
Nel 476º giorno di battaglie i russi hanno attaccato Odessa con 13 droni, distrutti dalle difese aeree. Una persona è rimasta ferita nel bombardamento a Kryvyi Rih (Dnipro) che ha causato danni a un gasdotto. Un centinaio di soldati russi sarebbero stati uccisi in una caserma a Kreminna. Il capo dell'intelligence Budanov, è stato ferito durante un attacco missilistico russo a Kiev il 29 maggio, scrive la stampa di Mosca. La situazione nella centrale nucleare di Energodar, «è grave, ma in via di stabilizzazione» afferma il capo dell'Aiea Grossi.
Un'esplosione a Melitopol ha danneggiato la ferrovia con la quale i russi trasportano soldati e armi. Mosca ha trasferito il complesso missilistico anti-nave Bal nella regione di Bryansk. È stato modernizzato per colpire bersagli a terra e minacciare Kiev.
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