Un tema smaccatamente schierato. Pro Gaza. È quello che ha proposto ai suoi alunni di terza superiore il professore dell'istituto alberghiero Marco Polo di Genova. Che, tra le righe della traccia, ha pure inserito illazioni contro le forze di Polizia prendendo posizione contro il loro intervento a Pisa durante gli scontri in piazza. Ma ovviamente nessuno a scuola ha detto nulla (per ora). Tranne un alunno di una famiglia ebraica. È tornato a casa e ha fatto leggere il titolo ai genitori, che sono rimasti senza parole.
Ma per capire, cominciamo dalla traccia integrale del tema: «Abbiamo parlato in classe della guerra o, per meglio dire, della strage che da settant'anni si sta compiendo nella Striscia di Gaza, con gli attacchi dell'esercito israeliano contro la popolazione innocente. Cosa ne pensi? Come è iniziata questa sporca e tremenda guerra? Cosa si può fare per farla cessare definitivamente?». E poi lo spunto clou: «Molti tuoi coetanei sono scesi in piazza con manifestazioni, come a Pisa, venendo ignobilmente pestati dalla polizia. Esprimi tutte le tue considerazioni personali».
Nessun cenno alle vittime innocenti di Israele, nessun passaggio sulla violenza degli studenti (e non) che hanno manifestato a Pisa. Una narrazione totalmente di parte.
Il caso è arrivato alle orecchie dell'associazione Italia Israele di Savona, che non ha fatto mancare un suo intervento. «Questi sono i pessimi maestri delle nostre scuole, seminatori di odio, non solo verso Israele ma anche verso istituzioni e forze dell'ordine - commenta Cristina Kikki, esponente del gruppo - I docenti diffondono pregiudizi e strumentalizzano i ragazzi imboccando pensieri che non sono affatto liberi ma pilotati. Questa è una propaganda facile: fa presa parlare di genocidio a Gaza o dividere il mondo in buoni e cattivi».
Anche l'associazione Salomon ha mandato una segnalazione di disappunto alla scuola genovese e ci si aspetta un intervento della dirigente scolastica.
Già negli scorsi mesi il professore contestato aveva tenuto lezioni contro «lo sterminio palestinese» e il «genocidio ad opera di Israele» senza dare una visione oggettiva della guerra in corso. E senza fornire realmente agli studenti gli strumenti per farsi un'idea personale sui fatti. Il ragazzino che ha portato la traccia del tema ai genitori era già stato bullizzato alle scuole medie per le sue origini ebraiche. Un gruppetto di coetanei lo aveva portato in un vicolo ed aveva cominciato a insultarlo: Ti sgozziamo, ebreo di m....».
Quando si è visto proporre un tema del genere, ha preferito lasciar perdere. E ha scelto un'altra traccia (interessante): il disagio delle malattie mentali prendendo spunto dalla canzone di Simone Cristicchi Ti regalerò una rosa.
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