Tensione con Delmastro. L'amarezza di Nordio ma poi il caso rientra. "Riforme condivise"

Fa discutere l'intervista del sottosegretario al Foglio. Il chiarimento nell'audio: "Testo ottimo"

Tensione con Delmastro. L'amarezza di Nordio ma poi il caso rientra. "Riforme condivise"
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Il caso Delmastro-Nordio si sgonfia nel giro di due ore. Sinistra e Anm sperano nello strappo tra il Guardasigilli e il suo sottosegretario, il meloniano Andrea Delmastro. A ingolosire renziani, Pd e le toghe rosse è l'intervista rilasciata dal sottosegretario Delmastro ad Ermes Antonucci de Il Foglio. Un colloquio nel quale il meloniano promuove la riforma sulla separazione delle carriere «è un'ottima riforma», appena approvata dalla Camera, ribadendo però alcuni dubbi già manifestati in fase di stesura del testo. In particolare: doppio Csm e l'Alta Corte. Il titolo del Foglio è però una manna dal cielo per l'Anm, Renzi e Schlein che partono all'attacco per chiedere le dimissioni di Nordio e Delmastro. In via Arenula, appena l'articolo arriva sulla scrivania del ministro c'è una prima reazione di «sbigottimento». Ovviamente, ragionano dalle parti di Nordio, «c'è la delusione per l'errore di aver fornito alle opposizioni un'arma». Al netto dell'amarezza, due punti restano però fermi nella testa del ministro: la riforma non si tocca e Delmastro non è in discussione. È questo l'umore che si respira al ministero nel pieno della polemica. Poi, con il passare delle ore il caso si sgonfia. Ed è soprattutto la pubblicazione dell'audio dell'intervista a riportare il sereno tra Nordio e Delmastro. Si sente chiaramente come il sottosegretario definisca la riforma «ottima», facendo poi un ragionamento sui punti critici. Ma spiegano - dall'entourage di Delmastro - «non c'è lo scoop, quei punti critici, raccontati nell'intervista, erano stati già esaminati nella fase della stesura della riforma, arrivando poi alla mediazione finale». E soprattutto, si capisce chiaramente «come Delmastro non abbia mai detto di voler assoggettare i pm al potere esecutivo». Lo scontro politico è ormai esploso. Delmastro in una nota prova a spiegare il senso dell'intervista: «Oggi un articolo ha esasperato il significato dei ragionamenti. Approfitto della circostanza per precisare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l'impianto della riforma è ottimo, che nella maggioranza c'è assoluta condivisione. Ho argomentato che in fase di stesura della riforma c'era un confronto fra due opzioni, quella con un Csm unico e quella con due. La soluzione di approdo, pur nei diversi percorsi argomentativi e nelle sfumature interpretative, è assolutamente condivisa e sostenuta senza tentennamenti da tutto il centrodestra». Nel tardo pomeriggio il ministro Nordio chiude il caso, parlando di «enfatizzazione giornalistica»: «Delmastro ha già chiarito che la nostra condivisione è totale e senza riserve. Alla fine il risultato è stato ottimo, come l'amico Delmastro mi ha tempestivamente ribadito. Non abbiamo gettato maschere perché non ne abbiamo mai avute, e il testo della norma è trasparente e univoco. Lo sgradevole processo alle intenzioni che alcuni membri dell'Anm continuano a fare, prospettando la soggezione del Pm all'esecutivo non aiuta il dialogo. L'intera coalizione va avanti compatta, accelerando i tempi della doppia lettura parlamentare sulla riforma della giustizia» chiarisce il Guardasigilli. A mettere il bollino finale sulla pace è Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera Fdi: «Le dichiarazioni di Delmastro sono state chiarite definitivamente dalla sua stessa voce nell'audio pubblicato dal sito de Il Foglio.

Nessuna bocciatura, anzi: una valutazione, quella di Delmastro, che nel complesso è ottima a una riforma della giustizia che l'Italia aspetta da troppi anni e che finalmente sta vedendo luce grazie a un centrodestra compatto. La sinistra può continuare a fare l'unica cosa che le riesce meglio: lanciare richieste di dimissioni».

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