Tenta di rubare i Gratta e vinci. Il barista lo uccide a forbiciate

Eros Di Ronza, pregiudicato, è stato colpito 20 volte al petto. L'avvocato dei due aggressori cinesi: "Non sono violenti"

Tenta di rubare i Gratta e vinci. Il barista lo uccide a forbiciate
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I filmati delle telecamere non mentono. Immortalano anche le prime forbiciate, sferrate all'interno del locale, un grande «bar biliardo» di sei vetrine all'angolo tra viale Giovanni da Cermenate 35/a e la via privata Vivarini, tra il quartiere Stadera e il Gratosoglio, alla periferia sud di Milano. Gli altri fendenti (alla fine in tutto ne saranno contati una ventina, ndr) verranno inferti sul torace del rapinatore quando l'uomo è già fuori dal bar, mentre ha percorso cinque sei metri all'aperto nel vano tentativo di fuggire.

Sono le immagini dell'omicidio di Eros Di Ronza, 37 anni, pluripregiudicato milanese ucciso ieri mattina qualche minuto dopo le 5 da due cinesi, zio e nipote, contitolari del bar dove l'uomo aveva appena tentato una rapina e residenti con la famiglia nel palazzo proprio sopra il locale.

Vediamo com'è andata. Eros Di Ronza arriva in viale da Cermenate 35/a poco prima delle 5 a bordo di un Sim 125, un motorino rubato la sera prima al Ticinese, in via Brioschi, zona molto frequentata dal 37enne, un tossicodipendente che ha diversi precedenti per reati legati agli stupefacenti, ma anche per rapina e furto. Con lui c'è anche un complice che lo aiuta facendo il palo. Parcheggiato il motorino Di Ronza scassina la saracinesca del «bar biliardo» e riesce a entrare all'interno, ma quando parte l'allarme il complice fugge. Restail 37enne che, nella fretta, riesce però ad arraffare un centinaio di schede «Gratta e Vinci». Proprio in quel momento viene sorpreso dai due cinesi appena scesi dal loro appartamento che tentano di bloccarlo. Il maggiore dei due - un 49enne marito della titolare e zio del ragazzo che è con lui e ha 31 anni - impugna una forbice e gli sferra alcuni fendenti. Di Ronza riesce a liberarsi e a fuggire, ma i due cinesi non demordono, lo inseguono sul marciapiede, in strada, e quando lo riacciuffano e l'uomo è già a terra, gli sferrano una lunga serie di coltellate al torace. Sarà il cinese più anziano a telefonare al 112 per lanciare l'allarme, spiegando esattamente quel che è appena accaduto. Eros Di Ronza nel frattempo è steso a terra e non respira più: inutile l'arrivo di un'ambulanza e di un'auto medica, è già morto.

Sul posto giungono le pattuglie della questura, gli uomini delle «Volanti», guidati dal dirigente Pino Schettino che comanda l'Upgsp (l'Ufficio prevenzione generale e servizio pubblico) e che conducono l'indagine con l'aiuto della Scientifica e con il coordinamento del pm Maura Ripamonti. Il magistrato ieri ha interrogato subito i due cinesi in Procura, quindi nel primo pomeriggio li ha arrestati entrambi per omicidio volontario in concorso. Qualche ora dopo la polizia ha rintracciato a casa sua, in viale Tibaldi, anche il complice di Eros Di Ronza, un altro italiano pluripregiudicato di 48 anni, che ora risulta indagato a piede libero per tentata rapina.

Ieri siamo riusciti a parlare con l'avvocato Simone Ciro Giordano che, insieme al collega Eugenio Rogliani difende i due uomini accusati di omicidio volontario. «Li incontriamo domattina in carcere (oggi per chi legge, ndr) e sono molto curioso di sentire cos'è accaduto - spiega Giordano -. Escludo infatti completamente la possibilità che zio e nipote siano scesi da casa con lo scopo di uccidere il rapinatore.

Li conosco da anni, sono persone squisite, che non hanno alcuna attitudine alla violenza, che non risolvono le questioni con la forza. Deve essere successo qualcosa. Sono grandi lavoratori, stimatissimi all'interno della comunità cinese. Rapine? No, mi risulta abbiano subito solo qualche piccolo furto, in periferia ccade spesso di questi tempi».

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