Dall'America alla Germania Elon Musk sguazza felice tra le polemiche e nemmeno il clima natalizio sembra fermarlo. Un suo articolo pubblicato oggi dalla Welt am Sonntag, edizione domenicale della Welt, ha finito per mettere sottosopra uno dei bastioni del giornalismo conservatore tedesco, con tanto di proteste del comitato di redazione, allarme di alcune tra le grandi firme del quotidiano e l'addio traumatico della responsabile delle pagine dei commenti.
Nel testo Musk non fa che elaborare il concetto già espresso in alcuni post sul suo social X: «La Germania è sull'orlo del crollo economico e culturale», colpa della troppa emigrazione, di un'economia eccessivamente regolamentata, dell'enfasi auto-distruttiva sulle energie rinnovabili. Per questo, conclude, Alternative Für Deutschland è l'unica salvezza per il Paese.
Una specie di bomba politico-mediatica. Arrivata per di più subito dopo il discorso in cui il presidente Walter Steinmeier fissava le elezioni per il 23 febbraio e in cui alcuni passaggi sembravano dedicati al fondatore di Space X: «L'influenza esterna è un pericolo per la democrazia: sia quando è nascosta, come di recente nelle elezioni in Romania, sia quando è aperta e palese, come avviene attualmente in modo intenso sulla piattaforma X... La scelta elettorale spetta esclusivamente ai cittadini tedeschi».
Secondo indiscrezioni riprese dal settimanale der Spiegel il testo di Musk sarebbe stato raccolto da Mathias Döpfner, uno dei manager più potenti di Germania, numero uno di Axel Springer, la società editrice che pubblica la Welt. La decisione però sarebbe passata sulla testa dei vertici del quotidiano, da qui le proteste di uno dei componenti del comitato di direzione, del responsabile inchieste, del capo designato del settore politico. Dopo qualche giorno di consultazioni la scelta è stata quella di affiancare il «pezzo» di Musk con un articolo del prossimo direttore, che entrerà in carica nel mese di gennaio, Jan Philipp Burgard. Quest'ultimo si dichiara sostanzialmente d'accordo con la diagnosi di Musk sui mali della Germania, prendendo però le distanze dalla cura indicata, e cioè il voto per Afd. La soluzione non è stata sufficiente per fermare Eva Marie Kogel, responsabile dei commenti, che ha annunciato (con un post su X) di aver presentato le dimissioni.
Più o meno nelle stesse ore Musk era impegnato in un'altra querelle, questa volta tutta americana. La vicenda nasce dalla nomina da parte di Donald Trump di un imprenditore di origine indiana, Sriram Krishnan, come consulente per l'intelligenza artificiale. La scelta (che segue quella dello stesso Musk, sudafricano di nascita, e di un altro indiano, Vivek Ramaswamy) ha suscitato le proteste di acluni esponenti del movimento Maga (Make America Great Again) che hanno reclamato più attenzione per chi in America è nato.
Il giorno di Natale Musk ha risposto a tono duro sempre su X: «Si tratta di capire se si vuole che l'America vinca o perda. Se si costringono i migliori talenti a lavorare per altri l'America perderà. Fine della storia».
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