Un altro anno se ne va ed è già tempo di bilanci. Il 2024 sta volgendo al termine e Giorgia Meloni, dopo due anni di governo, sembra ancora godere di un ampio consenso. Ecco i principali successi che ha conseguito negli ultimi 12 mesi.
Giorgia Meloni superstar in Europa
Il 2024 si chiude con l’incoronazione di Giorgia Meloni a “leader più potente d’Europa” da parte del quotidiano Politico. Un riconoscimento che arriva al termine di un anno segnato principalmente dal successo del G7 italiano e contraddistinto da un ottimo rapporto non soltanto con il presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, ma soprattutto con il nuovo inquilino della Casa Bianca. “She’s a fantastic leader and person”, ha recentemente dichiarato Donald Trump, parlando della Meloni. Un giudizio determinato anche dall’ottimo rapporto che il leader di Fratelli d’Italia ha saputo costruire negli ultimi anni con il magnate Elon Musk. Eppure, Romano Prodi (ma non solo) profetizzava che Meloni ci avrebbe portato all'isolamento e che sarebbe stata “una tragedia per l'Italia”…
Immigrazione: il modello Albania e il Piano Mattei
I dati parlano chiaro: da quando il governo Meloni è in carica, gli sbarchi di migranti provenienti dalle coste del Mediterraneo sono calati del 60%. Un risultato favorito da un lato dalla messa a terra del Piano Mattei e, quindi, da un rapporto diverso e migliore con i Paesi del Nord Africa e dall’altro dal diverso approccio che il premier italiano è riuscito a imporre in Europa. I centri d’accoglienza in Albania “funzioneranno”, ha promesso la Meloni e la sentenza della Cassazione di ieri sulla definizione di “Paesi Sicuri” sembra andare in questa direzione: la scelta spetta alla Farnesina, non ai pm. Il governo inglese del premier laburista Keir Starmer e decine di Stati dell’Unione Europea, infine, apprezzano e intendono copiare il ‘modello Albania’.
Riforma della Giustizia in dirittura d’arrivo
L’assoluzione di Matteo Salvini al processo Open Arms chiude un 2024 contrassegnato proprio dallo scontro tra magistratura e politica, soprattutto in tema di immigrazione. Ma non solo. Uno scontro iniziato con Mani Pulite che rende sempre più urgente l’approvazione della riforma della giustizia. Una riforma che prevede la separazione delle carriere e la modifica del sistema di elezione dei membri del Csm, aspramente contestata dall’Anm, vedrà l’ok definitivo da parte della Camera a gennaio, mentre entro giugno potrebbe arrivare il primo sì del Senato. L’auspicio del governo è quello di portare a casa la riforma entro il 2025.
L’Ue vira a destra
Giorgia Meloni ha smentito le più funeste previsioni degli avversari: il voto contrario al Mes del Parlamento italiano e il no di FdI alla rielezione di Ursula Von Der Leyen espresso durante la votazione dell’Europarlamento lo scorso luglio non hanno indebolito l’Italia. Il premier italiano, infatti, ha preteso che Raffaele Fitto diventasse vicepresidente esecutivo della nuova Commissione Europea e, grazie al deciso sostegno del Ppe, lo ha ottenuto. Ma non solo. La nuova Commissione ha decisamente virato a destra sui temi principali come l’immigrazione e la modifica del Green Deal proprio grazie alla sempre maggior influenza dell’Italia che, inoltre, risulta essere anche il Paese europeo più avanti nella realizzazione del Pnrr. La settima rata dovrebbe essere in dirittura d’arrivo con l’inizio del nuovo anno.
Economia: smentiti i gufi
Se Francia e Germania stanno attraversando una crisi politica ed economica che non ha precedenti nella storia recente, l’Italia sta dimostrando una certa solidità.
Bruxelles ha bocciati i conti pubblici francesi e tedeschi, mentre ha promosso senza problemi quelli italiani. I gufi che, con il centrodestra al governo, paventavano l’arrivo della troika sono stati, dunque, platealmente smentiti.
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