Aria di disgelo Berlusconi-Salvini. I due, secondo una ricostruzione di Repubblica, si sarebbero visti mercoledì scorso in via Rovani a Milano, una delle dimore del Cavaliere. Il faccia a faccia, però, è stato seccamente smentito dall'ufficio stampa del Carroccio: «Notizia priva di fondamento». Sul summit è giallo perché c'è chi sostiene che i due si siano sì incontrati, ma martedì notte. E c'è chi, invece, nega l'incontro ma ammette che i due abbiano ripreso a parlarsi al telefono. Contatti per superare le frizioni tra il leader di Forza Italia e il capo del Carroccio che, negli ultimi mesi, non sono certo mancate.
Salvini ha spesso picchiato duro contro il Cavaliere; lamentando di aver lanciato provocatoriamente la candidatura alla premiership di Zaia. Quel che è certo - confermano fonti azzurre - è che Berlusconi vuole riallacciare i rapporti con il leader della Lega al fine di mettere una pietra sopra agli ultimi screzi e arrivare ad un accordo programmatico, in vista delle prossime Politiche. «Non c'è fretta ma i due torneranno a parlarsi e vedersi», giurano nell'entourage berlusconiano. Troppo importante tenere unito il centrodestra: questa la convinzione di entrambi.
Che i rapporti tra gli alleati storici stiano andando verso un chiarimento è assodato anche perché tutti sono convinti che «il centrodestra vince soltanto se unito». Un primo passo verso il disgelo è la «quadra» trovata sulle candidature di molte città, al voto quest'estate. Ieri, dopo parecchi tira e molla, è stato ufficializzata la convergenza sulla candidatura di Marco Bucci a Genova. Bucci è stato fortemente voluto dal Carroccio che ha fatto valere la tesi che siccome un azzurro, Giovanni Toti, guida la Regione, il Comune capoluogo spettasse alla Lega. Ma il modello Liguria dovrebbe valere anche altrove posto che si dà per quasi chiusa anche la difficile candidatura di Verona dove a correre, appoggiato da tutta la coalizione di centrodestra, dovrebbe essere Federico Sboarina, avvocato, ex assessore della prima giunta Tosi, presidente dell'associazione Battiti.
Anche qui s'è registrato qualche mal di pancia da parte degli azzurri locali, in primis i fratelli Giorgetti, perché «la Lega fa la voce troppo grossa». Restano da sciogliere i nodi de L'Aquila dove sono in corsa Giancarlo Silveri, Luigi D'Eramo (sponsorizzato dalla Lega) e Guido Quintino Liris; e pure Piacenza dove se la giocano Massimo Trespidi e Tommaso Foti (area Fratelli d'Italia). Al lavoro, da tempo, è Altero Matteoli assieme a Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni.
Insomma, nel centrodestra si cerca l'accordo ovunque alle prossime amministrative, con la convinzione che questo sia propedeutico all'accordo politico nazionale. Ma su questo punto pesano le differenze di vedute sull'euro e sull'Europa. Salvini e Meloni sono molto più radicali nelle critiche a Bruxelles anche se la leader di Fratelli d'Italia precisa: «Non siamo antieuropei; ma siamo contro questa Europa». Quale il suo modello Giorgia Meloni lo dirà oggi all'Angelicum di Roma: «Chiederemo agli italiani se vogliono una riserva di sovranità che preveda la possibilità di esprimersi sui trattati», spiega.
Anche Berlusconi è molto critico sull'Europa ma non così netto
da tagliare il filo che lo lega al Ppe. Tant'è vero che, ad oggi, è confermata la sua presenza a Malta al congresso dei Popolari europei. Sempre che non disdica all'ultimo momento, ottenendo l'applauso scontato di Salvini.
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