La rivoluzione italiana del vino ha cinquant'anni e si chiama Tignanello. Era il 1974 quando Marchesi Antinori presentava la prima annata, la 1971, di un vino che anticipava i tempi e che sarebbe diventato il padre di tutti i «Super Tuscan», ovvero i vini che, pur prodotti in una delle grandi regioni italiane del vino, ne scombussolavano le regole con scelte enologiche e stilistiche in controtendenza rispetto alla tradizione.
Tignanello è indubbiamente uno dei grandi vini italiani e nasce da una selezione di Sangiovese e Cabernet Sauvignon che arrivano da un'antica vigna nel cuore del Chianti Classico, su un terreno di 57 ettari esposto a Sud-Ovest. Fu il primo vino chiantigiano a non usare uve bianche, il primo a utilizzare varietà non tradizionali come il Cabernet Sauvignon, il primo nel quale il Sangiovese veniva affinato in barrique. Un atto di innovazione, l'ennesimo, da parte di una famiglia, gli Antinori, che fa vino da più di sei secoli e che ha attraversato ventisei generazioni sempre all'insegna del coraggio e della visione. Il Tignanello nacque dalla visione di Piero Antinori, oggi presidente onorario della società presieduta dalla figlia Albiera con il supporto delle sorelle Allegra e Alessia. «A distanza di cinquant'anni Tignanello non finisce mai di sorprendermi, annata dopo annata. Un vino a cui io e la mia famiglia siamo profondamente legati e che rappresenta per noi una sfida mai finita, l'ossessione a migliorarci, a porci sempre in discussione, a trovare margini qualitativi sempre più elevati».
Per festeggiare i primi cinquant'anni di Tignanello, gli Antinori hanno messo in piedi un calendario di eventi che mettono insieme le tre passioni di famiglia: il vino, naturalmente, l'arte e Firenze. nella città medicea gli Antinori affiancheranno il comune nel restauro conservativo di Ponte Vecchio, il primo intervento del genere sull'opera, che inizieranno nell'autunno del 2024 e sono destinati a finire in due fasi, entro l'estate del 2025 per quanto riguarda le pile e le spalle del ponte ed entro l'estate del 2026 per quanto riguarda i prospetti. L'intervento avrà un costo di due milioni di euro.
Altro momento artistico, l'opera digitale di Felice Limosani Ars Una inaugurata ieri e che sarà visibile da domani al 9 giugno proiettata sulla facciata di Palazzo Antinori, storica residenza fiorentina della famiglia, tutte le sere dalle 21 alle 24. L'opera reinterpreta le tecniche tradizionali di pittura paesaggistica e floreale utilizzando l'intelligenza artificiale e i software generativi per creare ambientazioni surreali in acrobatico equilibrio tra figurativo e astratto. «La storia del Tignanello e l'Ars Una li trovo simbolicamente connessi dalla bellezza - dice Limosani - non come un'idea estetica ma come un valore che unisce il tutto.
Entrambi riflettono l'unione, l'equilibrio e la dedizione, imprescindibile per creare un'opera armoniosa, duratura, totale».L'anniversario sarà anche celebrato con una degustazione storica di cinque annate ciascuna appartenente a una delle cinque decadi del vino. Auguri.
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