Una costante del panorama videoludico degli ultimi mesi è stata una presa di posizione sempre più netta degli utenti contro il politicamente corretto ficcato a forza nei prodotti delle varie case di sviluppo. Non c’è da stupirsi di questo inasprimento, considerando che il 2024 ci ha regalato il colossale flop di Concord e la propaganda woke ficcata a forza in Dragon Age: The Veilguard.
Ora, però, anche gli stessi sviluppatori iniziano a far sentire la loro voce. Johan Pilestedt, il direttore creativo di Helldivers 2, uno dei più grandi successi dell’anno appena passato, ha scritto un post su X in cui ha annunciato di essere al lavoro sulle prime idee per il prossimo gioco e ha domandato agli utenti quali fossero le loro aspettative. Nei commenti, uno di loro gli ha chiesto di “non aggiungere mai il DEI (diversità, uguaglianza, inclusione, ndr) nei loro giochi”. La risposta di Plestedt è stata secca e una sorta di faro di speranza per i futuri prodotti di Arrowhead: “Se non aggiunge qualcosa all'esperienza di gioco, la toglie. E i videogiochi dovrebbero essere una pura ricerca di momenti incredibili. Fate giochi buoni, non dichiarazioni politiche contemporanee”.
Parole che dovrebbero essere stampare a caratteri cubitali negli studi di Bioware, che tra draghi, magia e divinità fantasy ha costretto i giocatori a sorbirsi le ormai tanto famose quanto imbarazzanti scene di Taash, il personaggio non-binario, e le discutibili scelte di dialogo legati all’adozione, per il proprio avatar, di “un’identità trans”.
E dunque, come in Helldivers 2 la Super Terra è il baluardo dell’umanità e della democrazia controllata, Arrowhead sembra volersi guadagnare il posto di caposaldo del buonsenso, in una galassia di studi che hanno puntato molto su tematiche politiche, per poi andare a schiantarsi contro il muro di polemiche del pubblico.
La pazienza dei videogiocatori nei confronti degli sviluppatori che vogliono per forza inserire i loro messaggi politici nelle produzioni sembra ormai essere finita, tanto che anche il nuovo progetto di Naughty Dog, Intergalactic: Heretic Prophet, è finito nell’occhio del ciclone per le scelte legate al design della protagonista.
Un odio, almeno in questo caso, che al momento pare ingiustificato ed esagerato, ma che è sintomo di una ormai totale mancanza di volontà dell’utenza di accettare a capo chino e in silenzio una deriva sempre più ridicola ed esagerata di tanti team di sviluppo che, invece del divertimento, della trama o dello sviluppo di qualità di un videogioco, mettono al centro tematiche estranee e sempre più divisive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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