Toh, adesso lo dice pure Pisapia: "No a nuovi profughi a Milano"

Dopo il caso in Stazione Centrale, il sindaco: "Catena di solidarietà straordinaria, ma più di così Milano non può fare"

Toh, adesso lo dice pure Pisapia: "No a nuovi profughi a Milano"

L'accoglienza e il buonismo val bene una volta. "L’amministrazione e la città hanno già fatto la loro parte, e continueranno a farla. La catena di solidarietà è stata straordinaria, ma più di così Milano non può fare". Il sindaco Giuliano Pisapia dice stop all'invasione di profughi a Milano. E in una nota chiede perentoriamente che "non vengano inviati ulteriori profughi in città".

"Con il ministro oggi abbiamo fatto importanti passi avanti per affrontare le criticità dovute al grande afflusso di profughi a Milano, siamo costantemente impegnati per conciliare, come sta accadendo, il decoro della città, la legalità, la sicurezza e i bisogni dei cittadini, con il doveroso aiuto a chi scappa dalla fame e dalle guerre. Abbiamo, inoltre, ottenuto l’immediata consegna degli spazi del Dopo Lavoro Ferroviario, inutilizzato da molto tempo, come luogo dove accogliere dignitosamente i
profughi, evitando così che la prima assistenza avvenga negli spazi antistanti la Stazione. Da domani, poi, si potrà utilizzare il C.a.r.a., Centro assistenza richiedenti asilo, anche per i profughi arrivati in questi giorni", ha aggiunto il primo cittadino. Che poi ha aggiunto: "Visto che l’Europa ci ha abbandonato è necessario ridistribuire le presenze nelle diverse Regioni, proporzionalmente agli abitanti e in base alla effettiva capacità di dare una prima e dignitosa accoglienza".

Ieri è stata una giornata di polemiche per l’arrivo e la gestione in questi giorni di centinaia di immigrati alla Stazione Centrale di Milano fra il sindaco Giuliano Pisapia e il presidente lombardo Roberto Maroni. Nel frattempo sono stati messi in funzione, come centro di smistamento, i box in plexiglass nella Galleria antistante la Stazione, destinati a boutique, ma al momento vuoti. Soluzione con qualche risvolto polemico (qualcuno li ha definiti acquari), ma che ha consentito di distribuire viveri, giochi, abiti e offrire uno spazio al coperto ai migranti, in una giornata di maltempo.

Dalla Regione Lombardia "è mancata non solo la presenza ma è mancato anche, quantomeno, il silenzio", ha tuonato Pisapia. "Perché quando si sbraita e si fanno proposte assurde che non hanno nessuna possibilità, ci si contraddice con se stessi rispetto al passato, quando si era ministro degli Interni e alla fine non si dà neppure un contributo. Questo non aiuta perché crea ancora più paura. Invece bisogna rassicurare, ma chiaramente avendo la massima preoccupazione di tutelare la salute innanzitutto, ma anche la sicurezza di tutti".

"L’unico piano deve essere quello di creare dei campi profughi in Libia e fermare le partenze: se Renzi ha in mente qualcosa di diverso sarà inefficace, da questa Europa non possiamo aspettarci nulla dobbiamo agire noi coinvolgendo le Nazioni Unite. Renzi prenda l’aereo vada all’Onu e cerchi di risolvere qualcosa. Il Governo dovrebbe proporre campi profughi in Libia con i caschi blu per fermare le partenze e creare un corridoio umanitario. Il Governo non sta facendo nulla se non accusare me, l’Europa e il mondo oltre farsi sbeffeggiare dall’UE", ha contrattaccato Maroni.

Che poi commentando la risposta del sindaco di Milano alla giornalista di Sky ("Allora li ospita lei i profughi a Sky?"), ha detto: "La risposta di Pisapia ricorda quella di Pillitteri ai tranvieri: è stata una reazione sbagliata.

Evidentemente la sinistra si è innervosita perché ho svelato il tentativo di nascondere i problemi che ci sono a Milano. Mi viene da piangere quando la sinistra minimizza sulla scabbia, una malattia grave che, per gli animali, si chiama rogna".

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