Roma - Giovani, colti, informati. La radiografia del popolo del No smentisce Renzi. A dirlo è l'ultimo sondaggio effettuato da Eumetra Monterosa che ha sondato 800 persone lo scorso 2 novembre. Dall'analisi risulta che la maggior parte dei giovani boccerà il ddl Boschi; schierati per il Sì, viceversa, i più anziani. Nel dettaglio: è schierato per il No il 76% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 67% di quelli che hanno tra i 25 e i 34 anni. Gli adulti tra i 35 e i 44 anni è quasi pareggio con un leggero vantaggio dello schieramento del No: 51% a 49%. Quelli in un'età compresa tra i 45 e i 54 anni sono invece convintamente per il No: 68% contro il 32%. La forza del Sì sta negli anziani: 56% tra i 55 e i 64 anni d'età e 66% tra i 65 anni e oltre.
Un dato che smaschera la narrativa di Renzi che tende a dipingere gli oppositori alla sua riforma come dei «dinosauri» da rottamare. Una furbata del premier che ha voluto confrontarsi con Ciriaco De Mita e Gustavo Zagrebelsky; e che dipinge il fronte del No come rappresentativo dei Massimo D'Alema, Lamberto Dini, Stefano Rodotà. Carampane. Inoltre va ricordato che anche sfogliando il mazzo dei politici ci sono fior di giovani ben determinati a bocciare la sua riforma: basta citare la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni (39 anni), il capo della Lega Matteo Salvini (43 anni), il colonnello del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio (30 anni) e il collega Alessandro Di Battista (38 anni).
Non solo. È interessante pure la slide relativa al grado di istruzione dei votanti che si sono già espressi riguardo ai loro prossimi comportamenti nelle urne. I più istruiti voteranno compatti per il No; quelli meno istruiti stanno con Renzi. Nel dettaglio: il 78% di chi ha una laurea o un titolo di studio post laurea è pronto a bocciare la riforma contro il 22% di chi è a favore. Tra chi è in possesso di un titolo di studio di media superiore è a favore della riforma il 35% e contro il 65%. Renzi, invece, si affida all'80% di chi non ha alcun titolo di studio o ha fatto solamente le elementari.
Anche il dato generale sorride alle opposizioni posto che il 55,2% degli intervistati hanno detto di votare contro mentre a favore c'è soltanto il 44,8%. Un dato, questo, che segnala una maggiore e progressiva tendenza verso il No.
Lo stesso istituto aveva infatti sondato gli italiani anche lo scorso 26 ottobre. Allora era per il Sì il 45,7% e per il No il 54,3%. Nel giro di due settimane il No è cresciuto di un punto percentuale. Brutte notizie per Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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