Tornerà la Dc? Chi c'è dietro all'ennesimo progetto di rifondazione

Tra i promotori l'economista ci sarebero l'economista Stefano Zamagni, l'ex leader sindacale Cisl Marco Bentivogli e il professor Carlo Cottarelli. Dietro c'è davvero la spinta del Vaticano?

Tornerà la Dc? Chi c'è dietro all'ennesimo progetto di rifondazione

La Democrazia Cristiana è il partito che per 46 anni ha tenuto in mano, ben strette, le redini dell'Italia. Con la fine della Prima Repubblica si è dissolto, come neve al sole, inizialmente tentando (come Ppi) una posizione di terzietà (né di qua né di là), sognando il terzo Polo. Ma era un'operazione antistorica, visto che l'ingresso sulla scena di Berlusconi sdoganò la destra e diede il via, anche in Italia, alla logica del bipolarismo. Poi si divise in due, una parte con il centrodestra, l'altra a sinistra. Tra scissioni e nascite di nuove sigle, con partiti più o meno personali, si è andati avanti per anni navigando a vista. Il ritorno al sistema elettorale proporzionale, però, ha riaperto i giochi e qualcuno, con sempre maggiore insistenza, ha iniziato a sognare al ritorno della vecchia Dc.

Se lo chiedono in tanti, sia tra i politici e sindacalisti di area cattolica, sia tra i commentatori. E se lo chiedono anche in Vaticano, perlomeno quelli che seguono con più attenzione la politica italiana. Il settimanale "Famiglia cristiana" lancia il sasso nello stagno: "È venuto il momento di un nuovo don Sturzo?". Qualcuno da tempo sta lavorando alla nascita di un nuovo soggetto politico d'ispirazione cattolica e, come scrive Italia Oggi, per il giorno del battesimo (presentazione del simbolo e del nome) il cardinale Giovanni Battista Re sarebbe già pronto a celebrare la Messa.

Top secret, per ora, i nomi dei politici che potrebbero confluire nel nuovo soggetto. Per ora circolano i nomi di alcuni intellettuali di riferimento. Uno di questi è l'economista Stefano Zamagni, ex presidente dell'Agenzia per il terzo settore nonché presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali. Molto vicino a Prodi, il professor Zamagni è apprezzato per gli studi di economia sociale. Un altro nome che circola è quello dell'ex leader dei metalmeccanici della Cisl, Marco Bentivogli. Autore del libro "Contrordine Compagni. Manuale di resistenza alla tecnofobia per la riscossa del lavoro e dell’Italia" e di "Fabbrica Futuro", Bentivogli dallo scorso mese di agosto collabora con Repubblica come editorialista. La sua uscita dal sindacato sembrava l'inizio di una nuova carriera da commentatore, poi però ha lanciato "Base Italia", un'associazione per la "promozione e la realizzazione di iniziative di studio e di ricerca in materie economiche, giuridiche, sociali e ambientali a livello nazionale". Che sia questa la base-pensatoio per il nuovo partito-movimento politico centrista?

Il presidente di Base Italia è il filosofo Luciano Floridi, professore di Filosofia e Etica dell’Informazione a Oxford. E neel comitato scientifico troviamo, tra gli altri, il professor Carlo Cottarelli, cui il Presidente della Repubblica Mattarella affidò un mandato esplorativo prima della nascita del Governo giallo-verde presieduto da Conte.

Ma dove si potrebbe collocare questo nuovo partito erede, almeno a livello ideale, della

vecchia Democrazia Cristiana. Ovviamente al centro. C'è (ancora) spazio per un forte soggetto politico in grado di puntare alle simpatie e ai voti dei moderati italiani? E con chi, eventualmente, doivrebbe/potrebbe allearsi?

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