Gaia Tortora si scaglia contro Marco Travaglio. La giornalista e conduttrice di Omnibus, su La7, critica l'articolo del Fatto quotidiano in cui si parla dell'arresto di Antonello Nicosia, collaboratore politico accusato di essere il tramite tra i boss mafiosi in carcere e le cosche siciliane.
"Caro Marco Travaglio- scrive la figlia di Enzo Tortora in un post pubblicato sul suo profilo Twitter- la prima pagina del tuo giornale mi fa orrore". Ma, specifica la giornalista, "non perché non ritenga gravissima, ripeto gravissima, la vicenda Nicosia". L'ira di Gaia Tortora è tutta verso il modo usato per descrivere la vicenda: "Deliberatamente getti fango (ad essere garbati) su un partito che è ed è stato altro. E che casualmente dimentichi citare".
Caro @marcotravaglio la prima pagina del tuo giornale mi fa orrore. E non perché non ritenga gravissima, ripeto gravissima, la vicenda Nicosia. Ma perché deliberatamente getti fango (ad essere garbati) su un partito che è ed è stato altro. E che casualmente dimentichi citare.
— Gaia Tortora (@gaiatortora) November 5, 2019
Il duro attacco della giornalista a Travaglio è dovuto al ritratto fatto dei radicali nell'articolo. "Questa vicenda- si legge nelle prime righe del testo- dovrebbe accendere un dibattito serio sulla natura di 'lobby garantista', usata come 'bus' dai criminali di ieri oggi e domani, assunta dai radicali". Così si potrebbe dedurre l'assimilazione del Partito radicale a "lobby garantista cara ai criminali". Ma il Partito radicale è stato anche il difensore di Enzo Tortora, quando questi venne incarcerato ingiustamente.
Il padre della giornalista di La7, infatti, venne arrestato nel 1983 per traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Il Partito radicale, però, rimase al suo fianco, permettendogli di entrare nelle liste e di essere eletto deputato al Parlamento europeo, sostenendo le sue battaglie giudiziarie.
Nel 1985, Tortora fu condannato a 10 anni di carcere, sulla base principalmente delle dichiarazioni di alcuni pentiti. Infine, un anno più tardi, venne assolto con formula piena e torno successivamente a lavorare in televisione.
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