«Un tassello fondamentale verso una maggiore chiarezza del sistema fiscale italiano, rendendo più agevole la comprensione e l'adempimento delle norme per cittadini e imprese». Così il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha commentato ieri l'approvazione definitiva del Consiglio dei ministri dei primi tre testi unici previsti dalla riforma fiscale: giustizia tributaria, tributi erariali minori e sanzioni tributarie, amministrative e penali. «Ogni testo unico che approviamo - ha aggiunto - riduce la frammentazione normativa e semplifica la vita dei contribuenti. L'obiettivo principale è sempre quello di un fisco più equo e moderno, con regole semplici e comprensibili».
Le sanzioni tributarie amministrative e penali, infatti, saranno riunite in un unico testo normativo, in vigore dal primo gennaio 2026. Nel corpus confluiranno le «disposizioni generali delle sanzioni amministrative» (dlgs 472/1997) e il decreto relativo agli illeciti per imposte dirette e Iva (dlgs 471/1997). In buona sostanza, nel Testo unico saranno riunite le normative modificate dal dlgs Sanzioni emanato nel giugno scorso che riduce le multe per la violazione degli obblighi di dichiarazione.
Verranno poi inserite le attuali previsioni punitive in materia di imposte di registro, successioni, donazioni e tributi minori (imposta di bollo, concessioni governative, imposta sulle assicurazioni private e contratti vitalizi, imposta sugli intrattenimenti, canone Rai, ecc.). Confluiranno anche le sanzioni legate a violazioni in materia di anagrafe tributaria e codice fiscale dei contribuenti. Le sanzioni in materia di monitoraggio fiscale costituiscono il capo III del nuovo testo unico. E nel capo IV troveranno collocazione le attuali violazioni degli intermediari legate alla trasmissione delle dichiarazioni o alle certificazioni tributarie o visti di conformità. L'accorpamento di tutte queste disposizioni sarà caratterizzata ovviamente da un'unica numerazione progressiva che farà venir meno anche le attuali previsioni contraddistinte da bis, ter e così via. Il testo unico della giustizia tributaria, invece, si occuperà di armonizzare le regole sui rapporti tra procedimento penale e processo tributario che proprio il dlgs Sanzioni ha rivisitato secondo il principio del ne bis in idem (non si può perseguire due volte un cittadino per lo stesso reato) stabilendo che il giudice tributario può dare applicazione alle sentenze penali sia di assoluzione che di condanna divenute irrevocabili emesse a seguito di dibattimento tutte le volte in cui si convinca dell'identità soggettiva e oggettiva di quanto contestato ai fini penali e tributari. Nel testo unico delle sanzioni resta invece la disciplina sulla rilevanza e l'efficacia delle sentenze rese nel processo tributario divenute irrevocabili.
Il Testo unico sui tributi minori, infine, accorpa in un unico testo la disciplina tributaria di imposte e tasse varie.
Si parte dalle imposte sulle assicurazioni (Rc auto e natanti) e sui contratti vitalizi per passare a quella sugli intrattenimenti. Interessate anche l'Ivie (imposta sul valore degli immobili all'estero), il canone Rai e l'imposta sui servizi digitali che proprio la manovra 2025 ha ridisegnato eliminando la soglia di fatturato a 750 milioni.GDeF
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