Tria frena i sogni del governo

Il ministro del Tesoro rivede al ribasso le stime di crescita e ora frena su reddito di cittadinanza e sulla Flat Tax

Tria frena i sogni del governo

Il ministro del Tesoro, Giovanni Tria ha le idee chiare per la manovra del 2018: la parola d'ordine è ridurre il debito. In audizione in Commissione Bilancio, il titolare di via XX Settembre di fatto spiega il suo piano: "l primo obiettivo dell'intero governo è il perseguimento prioritario della crescita dell'economia in un quadro di coesione sociale all'interno di una politica di bilancio" che prevede la "continuazione della riduzione del rapporto debito Pil".

Sui conti Tria invita alla prudenza e di fatto spiega che il governo cercherà di non peggiorare il saldo strutturale. Un punto fermo del discorso di Tria riguarda la riduzione della spesa corrente per incrementare quella in conto capitale. Sulle prospettive di crescita il ministro è scettico e sottolinea come le stime potrebbero essere riviste al ribasso: "Pur in un quadro positivo i dati" recenti "suggeriscono che la crescita sia continuata fino a tutto il secondo trimestre ma a un ritmo inferiore" dello stesso periodo del 2017 e "le stime interne più recenti indicano per il secondo trimestre un ritmo di crescita analogo". Tria inoltre ha respinto l'ipotesi di una manovra correttiva durante il corso dell'anno. Ma su questo fronte di fatto c'è anche uno scontro a distanza con il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Il vicepremier va in pressing per il reddito di cittadinanza e ad Agorà afferma: "Il reddito di cittadinanza si deve fare subito, spero di portarlo nella Legge di Bilancio di quest’anno. Le coperture per il reddito di cittadinanza sono individuate anni fa; ora si tratta di fare un percorso nella legge di bilancio".

Riuscirà Tria a trovare la quadra? Il titolare dell'Economia infine predica prudenza anche sul fronte fiscale e sulla falt tax, punto principale del programma della Lega per la crescita: "La task force sul fisco analizzerà i profili di gettito e distributivi connessi alle ipotesi di riforma in direzione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale".

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