Il tripudio di Forza Italia: "Il coraggio ci ha premiati"

Brunetta esulta per il risultato: "Questo ci dà rinnovato impulso per le sfide future in Veneto e in tutto il Paese"

Il tripudio di Forza Italia: "Il coraggio ci ha premiati"

«Abbiamo avuto il coraggio di rischiare e siamo stati premiati da un risultato oltre ogni aspettativa». Forza Italia registra con soddisfazione il plebiscito veneto e l'alta partecipazione registrata in Lombardia, con il 30% di affluenza superato già alle 19.

La sintesi del pensiero azzurro è affidata al capogruppo Renato Brunetta e ad Adriano Paroli, coordinatore di Forza Italia in Veneto. «Se i veneti oggi hanno potuto votare è per la lungimiranza e la serietà istituzionale dell'allora Popolo della libertà, oggi Forza Italia (quando iniziò l'iter in Regione il partito era ancora il Pdl, ndr). Una partecipazione convinta dei cittadini veneti a un quesito semplice e che, con la forza di questo risultato, sarà importante per il futuro della regione. Con questo trend, superiore di molto a quello delle ultime elezioni amministrative, arriveremo a chiusura delle urne a un'affluenza di gran lunga superiore a ogni più rosea aspettativa. Forza Italia ha voluto fortemente questa consultazione, che si è svolta grazie a un'iniziativa legislativa regionale azzurra, e ha condotto una campagna elettorale seria, responsabile, spiegando ai cittadini le specificità del referendum in questione. La grande partecipazione di oggi ci ha dato ragione e ci dà rinnovato impulso per le sfide future, tanto in Veneto quanto nel Paese».

Il pieno appoggio al referendum era arrivato in mattinata anche da Silvio Berlusconi. «Ogni paragone con la Catalogna è del tutto improprio. Questi referendum non soltanto si svolgono nel quadro di una piena legalità - questo è scontato - ma hanno come scopo la crescita di tutto il Paese», spiegava in una intervista a la Stampa. «Se le regioni più efficienti camminano più velocemente, ne guadagna l'intera collettività, al Sud come al Nord. Non è una perdita di tempo che i cittadini siano chiamati a far sentire la loro voce su questo».

Il messaggio di Forza Italia è tarato su un'ottica nazionale e giocato nel segno della sussidiarietà, ovvero sul principio del «non faccia il livello di governo superiore ciò che può far meglio il livello di governo inferiore». Il referendum, secondo gli azzurri, permette una mobilitazione dal basso a favore di una riorganizzazione amministrativa, fermo restando il valore della solidarietà. Insomma nessuna escalation verso avventure separazioniste o eventuali «exit», ma una idea di uno Stato più vicino ai cittadini.

«Certamente si parla di un federalismo differenziato che sia in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini» spiegava Mariastella Gelmini nelle ore precedenti il voto. «Sia Forza Italia che Lega hanno dato battaglia. Il punto è che non si tratta di una dissertazione astratta ma di un modo di avere meno tasse, scuole migliori, risorse per ambiente e beni culturali. Cose molto concrete. Alla faccia di chi dice che è inutile».

Infine c'è spazio per un affondo di Giovanni Toti che si chiede: «Ma è normale che un ministro, Maurizio Martina, faccia appelli per non andare a votare? A me sembra deleterio, specie di questi tempi di astensione elevata, che un rappresentante delle istituzioni chieda agli elettori di non esprimere il proprio parere. Vabbè che il Pd ormai ha paura delle urne, ma questo è troppo. E poi Martina del Pd dice di non votare, il sindaco del Pd Gori dice di votare. È schizofrenia politica».

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