Trump "arruola" Musk: "Può entrare nel governo". E schiera la (falsa) Swift

Elon apre a Donald: "Pronto a servire". La foto della star generata con l'IA

Trump "arruola" Musk: "Può entrare nel governo". E schiera la (falsa) Swift
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In campagna elettorale la comunicazione è tutto. Donald Trump lo ha dimostrato molto bene nel 2016 quando per mesi ha dettato l'agenda ai media. Le presidenziali del 2024 non fanno eccezione, ma da un mese la macchina elettorale del tycoon pare in affanno. Serve qualcosa che buchi la cortina mediatica creata da Kamala Harris. Ecco quindi arrivare un doppio colpo che passa da Elon Musk e Taylor Swift.

A una settimana dalla chiaccherata su «X» tra l'ex presidente e il patron di Tesla, Trump è tornato ad elogiarlo in un'intervista a Reuters. Anzi, ha apertamente detto che ci sarebbe posto per lui al governo. «È un tipo molto intelligente, ci sarebbe posto per lui nella mia amministrazione, è molto brillante». Immediata la replica di Musk che ha pubblicato una foto, forse generata con l'intelligenza artificiale, in cui lo si vede sul palco con un cartello eloquente: «Dipartimento dell'efficienza governativa». Il tutto accompagnato con la scritta: «Disposto a servire».

Il corteggiamento tra i due va avanti da tempo. Nonostante nel 2020 avesse appoggiato Biden, negli ultimi anni Musk si è spostato verso il mondo Maga spinto dalle guerre culturali e da una sinistra sempre più radicale in materia razziale e diritti gay. Un peso l'ha avuto anche la questione migratoria. Il miliardario accusa i dem per la crisi al confine col Messico, si preoccupa dell'inverno demografico e degli sconquassi di un'immigrazione fuori controllo.

Il matrimonio tra i due può sembrare contraddittorio. Musk è a capo di un'azienda che produce veicoli elettrici, mentre Trump promette di tagliare la svolta green di Biden. Nella stessa intervista in cui ha promosso Musk ha anche annunciato di voler abrogare la norma che garantisce 7.500 dollari di crediti d'imposta per chi acquista veicoli elettrici. Ma l'unione tra i due va oltre. Musk non possiede solo Tesla, ha altri interessi, come SpaceX che punta a lauti appalti federali in ambito aerospaziale. Non solo. Rappresenta anche il pezzo di Silicon Valley, come l'amico Peter Thiel con cui fondò PayPal e che oggi finanzia JD Vance, che punta al ritorno di un repubblicano al 1600 di Pennsylvania Avenue. Basta con le derive woke e stop alle tasse.

Ma per un rapporto che sembra sempre più solido, ce n'è un altro mai del tutto sbocciato, quello tra il tycoon e l'icona americana per eccellenza, la cantante Taylor Swift. Ieri sul suo Truth Social Trump ha pubblicato una serie di foto, anche qui generate con l'Ai, che mostrano una Swift in versione Zio Sam che invita gli elettori a votare per lui, accompagnata da immagini di fan dell'artista, le cosiddette Swifties, adoranti per Trump, il tutto seguito dal commento del tycoon: «Accetto».

L'operazione è rimbalzata su giornali e social. Dopo mesi in cui fremeva per avere il suo appoggio contro Sleepy Joe, Trump è passato all'attacco provando a sfilare alla cantante la sua stessa immagine e a usarla per rompere il muro mediatico costruito dai dem. Da anni il tycoon cerca di convincere la cantante ad appoggiarlo. Nel 2020, mentre in America infuriavano le proteste per la morte di George Floyd, Swift si era schierata contro di lui. In questa tornata la pop star non si è ancora espressa, ma è possibile che la mossa di Trump la costringa a prendere posizione. Intorno a lei nei mesi scorsi era persino spuntata una teoria del complotto che la vedeva come agente del Pentagono incaricato di spingere i suoi fan a votare per Joe Biden.

Il peso di Musk e Swift in termini

elettorali è relativo. Conta che se ne parli. Trump è sempre stato un sostenitore che non c'è pubblicità buona e cattiva, conta restare sotto i riflettori. Conta avere un amico come Musk e pure una possibile nemica come Swift.

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