Trump e Putin, il vertice è più vicino

Cresce l'ipotesi di un incontro a febbraio o marzo. Parigi consegna i Mirage a Kiev

Trump e Putin, il vertice è più vicino
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Si chiama Radar Doppler Multitarget (Rdy) ed è un sofisticato sistema in grado di condurre analisi del terreno basate su immagini ad alta risoluzione. L'Rdy fa parte della dotazione dei sei Mirage 2000-5 che la Francia ha consegnato ieri all'Ucraina, anche se il ministro della Difesa Lecornu non ha voluto rivelare in via ufficiale il numero degli esemplari. Lo scorso 6 giugno il presidente Macron aveva annunciato che avrebbe fornito i caccia a Kiev e addestrato i piloti nell'ambito della cooperazione militare. L'inquilino dell'Eliseo non è stato solo di parola, ma equipaggiando i velivoli con l'avveniristico sistema radar ha di fatto autorizzato Kiev a colpire obiettivi russi sia in Ucraina che all'interno della Federazione. Mentre gli F-16 (ieri dai Paesi Bassi ne sono arrivati altri 3) hanno una maggior capacità nei duelli aria-aria, il Mirage è attrezzato per i bombardamenti.

Parigi in questa fase sembra scettica circa i tavoli negoziali, oppure spera che l'Ucraina ci possa arrivare con il maggior vantaggio possibile sotto il profilo territoriale. «Ho ringraziato la Francia per la sua disponibilità a rafforzare la nostra difesa aerea», ha scritto Zelensky su Telegram, tornando anche a chiedere l'ingresso di Kiev nella Nato «e contrastare l'aggressione russa e avvicinarci alla pace». Per l'ambasciatore russo a Parigi Meshkov la fornitura di Mirage rappresenta «un altro grave passo ostile».

Dai cieli si plana verso le possibili piste diplomatiche: i preparativi per l'incontro tra Putin e Trump sarebbero ormai in «fase avanzata». Il summit potrebbe aver luogo a febbraio o marzo, rivela il presidente della Commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato Slutsky, che nel 2022 partecipò ai negoziati di pace con l'Ucraina poi interrotti. All'ordine del giorno del vertice ci saranno anche questioni come il controllo delle armi nucleari, i prezzi globali dell'energia e il Medioriente. Nel frattempo Trump annuncia: «Stiamo lavorando duramente e facendo progressi per fermare un conflitto orribile». Si parla di un cessate il fuoco entro Pasqua e della fine al sogno Nato per Kiev. Ma Zelensky azzarda: «Non ha ancora un piano ufficiale per porre fine alla guerra. Putin? Ha paura a parlare con me». Il timore di essere estromesso dalle trattative è palpabile. Il 20 febbraio è previsto l'arrivo a Kiev di Keith Kellogg. L'inviato del tycoon ha chiarito che alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco (14-16 febbraio) «non verrà presentato alcun piano», respingendo la possibilità che l'Ucraina riceva nuovamente lo status di potenza nucleare. Da ricordare anche che il Regno Unito ha convocato per il 12 febbraio nella sede Nato di Bruxelles una riunione del Gruppo di contatto Ramstein.

Sul campo le armate ucraine stanno cercando di prendere il possesso di un tratto di strada di 65 km da Sumy a Sudzha, nel Kursk, e hanno inoltre colpito l'aeroporto militare di Primorsko-Akhtarsky

(Krasnodar). Le truppe di Kiev avrebbero abbandonato Pokrovsk (Donetsk) per arretrare nell'oblast di Dnepropetrovsk. Tre persone sono morte nel Belgorod per un attacco di droni e altre due a Odessa per un raid missilistico russo.

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