Twitter, tutti odiano Musk. Ma (forse) ha ragione lui

Il tetto alle visualizzazioni sul social fa infuriare gli utenti. Però serve a limitare "i ladri" di dati

Twitter, tutti odiano Musk. Ma (forse) ha ragione lui
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Elon, ci ha rotto il Twitter. O forse no. Magari solo un po'. Chissà. Il panico si scatena in un soleggiato sabato di inizio luglio, quando migliaia di smanettoni hanno trovato un blocco sul proprio account nell'amato social dell'uccellino che cinguetta: «Limite di frequenza superato». Svenimenti, malesseri, ira funesta. Toccateci tutto ma lasciateci stare i social! Niente. Impossibile twittare il proprio imperdibile pensiero (e vabbè) ma nemmeno leggere quello degli altri, il che significa sì meno cazzeggio (e passi) ma anche minore informazione visto che tutti, dal Papa al sottosegretario alle doppie punte, hanno un account Twitter dal quale diffondono il proprio verbo. E questo è male. Disastro magari no, ma socialnetworkamente parlando, sì. E allora, dagli a Elon, quel casinaro di Musk che ha comprato Twitter e lo sta trasformando in un circolo privato che somiglia sempre più a una bettola.

Genio, visionario, eccentrico, provocatorio, illuminato, eclettico, bullo, pericoloso, irresponsabile, pericoloso. Ha più aggettivi legati al suo nome Musk di quanti epiteti abbia creato Omero per i suoi personaggi dell'Iliade. Ma scemo non lo è. Eppure, di colpo, senza avviso, come piace a lui, ecco la svolta. Prima un massimo di 6mila tweet visualizzabili al giorno per gli utenti verificati (quelli con la spunta blu, a pagamento), 600 per quelli non verificati e 300 per quelli nuovi. Poi, dopo il caos e le proteste, il limite è stato alzato a 8mila, 800 e 400 e alla fine ieri è stato fissato in un più gestibile, per gli utenti, 10mila, 1.000 e 500. Eccolo lì l'Elon, vuole che tutti si facciano la spunta blu pagando per poter così monetizzare su quello che era considerato il social più libero e anche utile di tutto l'internet. Gaglioffo! Non che fosse un icona di amore universale, ma in 24 ore è diventato il più odiato del globo terracqueo. Un Jep Gambardella in salsa social che non vuole partecipare alla festa ma avere il potere di farla fallire. E lui, il potere, ce l'ha. Che l'uomo sia legato al denaro è cosa nota. Ma forse, a questo giro, la sua ennesima rivoluzione ha un perché che lo assolve.

Musk ha spiegato che il blocco era una «misura temporanea e di emergenza», aggiungendo che «i nostri dati venivano saccheggiati degradando i servizi offerti agli utenti normali». Secondo quanto denunciato da mister Tesla, il provvedimento è stato preso per cercare di limitare l'azione delle compagnie di «data scraping», ovvero quelle che raccolgono enormi quantità di informazioni sugli utenti, i post e i messaggi che compaiono su Twitter, solitamente tramite software di intelligenza artificiale. In pratica, esistono programmi che leggono in sequenza miliardi di tweet, li analizzano e ricavano informazioni sui trend di opinione correnti che poi sono riutilizzati, o venduti a terzi, per indirizzare scelte su beni di consumo, proposte finanziarie, di marketing o anche per influenzare e orientare le scelte politiche. Un po' come hanno fatto negli anni movimenti e associazioni legati a Bannon negli Usa e a Prigozhin in Russia. Mica uno scherzo. Dati a disposizione di potenziali truffatori, e utenti finti, i cosiddetti troll, che producono e veicolano messaggi per puro interesse pur sembrando scritti da innocui e reali utenti. Si tratterebbe quindi di una risposta, probabilmente sbagliata nei modi e nei tempi, prima di trovare una soluzione concreta a un problema reale. Toh, mica così cattivo l'Elon, in fondo.

Intanto, mentre chi vive di complotti si lecca i gomiti, e si sprecano app e strumenti per aggirare il tetto alle visualizzazioni, sfruttando il sentiment diffuso di odio verso Musk e disaffezione verso Twitter, c'è chi si getta subito nella mischia. Perché business is business. E così Meta, quelli di Facebook, di quell'altro squalo di Zuckerberg, hanno fatto comparire una nuova applicazione chiamata Threads, per adesso non ancora scaricabile.

Di cosa si tratta? Ma guarda un po', un social network alternativo a Twitter. Mentre Elon torna Musk, twittando contro chi vive attaccato allo smartphone, invitandolo a uscire, vedere gli amici e la famiglia. Allontanandosi dallo schermo. E quindi anche da Twitter. Genio. Forse.

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