Giallo a Siena. Maneggia la pistola, uccide la compagna di 31 anni. Un colpo partito accidentalmente, almeno è questo che racconta alla polizia un uomo di origini colombiane che ieri pomeriggio ha ferito a morte con un colpo alla testa la propria donna, una connazionale. Succede tutto poco dopo le 15,30 di ieri nel centro storico di Siena, al 14 di Strada del Villino, a ridosso delle mura di Porta Pispini dove abita una famiglia sudamericana da tempo in Italia. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, in casa ci sono almeno tre persone, la vittima, madre di una bambina piccola, il compagno e un familiare. «Abbiamo sentito uno sparo e abbiamo chiamato subito il 112», metteranno a verbale i vicini, i primi a lanciare l'allarme. Sul posto accorre una prima automedica del 118 assieme alle volanti di polizia. Sulle prime si pensa a un suicidio, subito smentito dai familiari presenti. I sanitari tentano di rianimarla ma l'emorragia è grave e purtroppo tutte le manovre per tenerla in vita risultano vane. Al medico di guardia non resta che stendere il referto di morte mentre gli agenti sequestrano l'arma e prendono le testimonianze sull'accaduto. È uno dei due uomini, della stessa età della vittima, a raccontare di quel colpo sparato accidentalmente mentre stava maneggiando la pistola. Una tragica fatalità o un omicidio mascherato come incidente? Il responsabile, per il momento accusato di omicidio colposo, viene portato in questura. A interrogarlo, assieme al dirigente della mobile e al vicequestore, il pm di turno, Niccolò Ludovici della Procura di Siena. «Tenevamo l'arma in mano quando, improvvisamente, è esploso il colpo». I due cercano di bloccare il sangue ma la poveretta non respira più. Secondo il medico legale il proiettile, entrato nella testa della giovane donna, ha leso organi vitali provocando, subito dopo, l'arresto cardiocircolatorio. Determinanti saranno le tracce rilevate dalla polizia scientifica per chiarire l'accaduto, compresa la prova stub al presunto colpevole e al familiare, anche lui nell'abitazione al momento del dramma. Sul posto anche gli operatori della pubblica assistenza di Siena e gli agenti della squadra mobile. Da chiarire se l'arma era tenuta regolarmente e, soprattutto, a che scopo. Inoltre, dagli interrogatori gli investigatori stanno cercando di capire se fra i due, vittima e omicida, ci fossero motivi di contrasto. Ovvero eventuali elementi che possono costituire un valido movente per un omicidio.
In ogni caso la morte della 31enne aumenta tristemente la lista dei femminicidi in Italia dall'inizio dell'anno, raggiungendo quota 25, di cui tre in una sola settimana tra Fonte Nuova, Roma, Castelnuovo di Porto, sempre Roma, e Siena. Le ultime vittime, Anna Rita Morelli, 72 anni, e Lucia Felici, 75 anni, uccise dai rispettivi mariti, la prima con premeditazione.
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