Uccide la nonna, poi chiama i carabinieri

Il nipote ventenne l'ha colpita con le forbici: "Non so perché"

Uccide la nonna, poi chiama i carabinieri
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«Venite, la nonna è morta ma io sto bene». Così ha detto al 112 un ragazzo di 20 anni, chiamando i carabinieri dopo aver ucciso la nonna ottantaduenne. È successo nella mattinata di ieri a Chiavari, comune di Levante della città metropolitana di Genova. Secondo una prima ricostruzione il ragazzo, Simone Monteverdi, ha colpito l'anziana donna, Andreina Canepa, a colpi di forbice nell'appartamento di Corso Lavagna, zona residenziale a poca distanza dal centro storico, in cui vivevano insieme, prima di telefonare ai Carabinieri per autodenunciarsi.

Di fronte alla pattuglia dei Carabinieri intervenuta sul posto, il racconto del giovane è stato disarmante: «Sono stato io, non so perché l'ho fatto, avevamo litigato, la forbice l'ho gettata dalla finestra», quindi si è rinchiuso nel silenzio più assoluto prima di essere portato in caserma. Dopo aver sentito delle urla provenire dall'appartamento, anche alcuni vicini hanno chiamato il 112 e il 118 ma i soccorsi dei volontari della pubblica assistenza e del medico sono stati inutili perché l'anziana donna era già deceduta. Secondo quanto accertato, l'82enne è stata colpita più volte con una forbice e forse anche con un altro oggetto contundente.

Nell'appartamento sono arrivati dopo breve il medico legale Sara Lo Pinto e il magistrato Francesca Rombolà. I carabinieri della sezione rilievi del comando provinciale hanno avviato gli accertamenti medico scientifici sia all'interno dell'abitazione che nella strada sottostante, per rintracciare ogni indizio utile per ricostruire esattamente la dinamica del delitto e per recuperare l'arma che è stata utilizzata dal giovane. Da alcuni racconti dei vicini sembra che l'anziana donna soffrisse di Alzheimer e che le liti tra lei e il nipote che ospitava in casa fossero molto frequenti, tanto da richiedere in diverse occasioni anche l'intervento delle forze dell'ordine, elementi tutti al vaglio degli investigatori.

Davanti alla stazione dei Carabinieri sono

arrivate anche la madre del giovane, con il nuovo compagno, e la sorella Sara. «Un ragazzo schivo, forse un po' strano», ha raccontato una vicina. Ma nessuno, nemmeno in famiglia, avrebbe pensato a un finale così tragico.

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