Ugo Zampetti. È lui, il potentissimo segretario generale, il vero uomo macchina del Quirinale. Colui che in più di un'occasione ha letto davanti alle telecamere le note del Colle durante le consultazioni.
È lui che ha ricevuto la lista dei ministri di Luigi Di Maio e l'ha consegnata al capo dello Stato. Secondo Il Fatto quotidiano, è stato Sergio Mattarella in persona che l'ha voluto con lui dopo che era andato in pensione da segretario generale della Camera. Ed è in questa veste che ha legato col capo politico del Movimento Cinque Stelle che, nella scorsa legislatura, ricopriva la veste del vicepresidente della Camera. Secondo Il Fatto quotidiano la conversione europeista e atlantista di Luigi Di Maio è opera sua. Anche la scelta di Giuseppe Conte avrebbe la sua firma.
"Nelle ambizioni di Zampetti non c'è mai stata quella di fare la riserva della Repubblica, ma al peso politico ha sempre contrapposto
l'enorme capacità di gestire il potere nella burocrazia oltre che in Parlamento e al Quirinale, dove ha anche imposto le nuove divise degli 'staffieri' e nuovo arredo", scrive il giornale diretto da Marco Travaglio.
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