I soldi non faranno la felicità, ma vederseli mangiare dalla bolletta energetica non è certo piacevole. Da questo punto di visto non possono essere contente le imprese del settore terziario, passate dallo spendere per l'energia 11 miliardi nel 2021 ai 27 del 2022. Si parla di una cifra più che raddoppiata, almeno secondo i calcoli dell'osservatorio Energia di Confcommercio che, insieme a Nomisma Energia, ha fatto i conti in tasca alle diverse tipologie di attività incrociandole con le migliori offerte per luce e gas.
Ebbene: per un ristorante la sola bolletta elettrica salirà a 18.000 euro (+58%), per un negozio di alimentari a 40.000 euro (+70%), per un albergo a 137.000 euro (+76%), per un bar fino a 10.670 euro (+54%), un negozio non alimentare spenderà 9.400 euro (+87%). Per quanto riguarda gli autostrasportatori, invece, nel 2022 la spesa in carburante si dovrebbe collocare sui 37 miliardi di euro, 7 in più rispetto ai 30 miliardi di euro del 2021. Le imprese del settore terziario italiane, tra gennaio e aprile 2022, hanno visto lievitare il prezzo delle offerte elettriche mediamente del 61%, mentre quello delle offerte gas è aumentato del 21%. Ma allargando il confronto su base annua - tra aprile 2021 e aprile 2022 - gli aumenti della spesa annuale di elettricità e gas per il terziario sono ancora maggiori raggiungendo una forchetta che va da +110% a +140 per cento.
«Le imprese del terziario stanno ripartendo», ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. «I segnali sono incoraggianti, soprattutto per la stagione estiva, ma l'incognita guerra e la crescita inarrestabile della spesa energetica frenano la ripresa. Il Governo deve intervenire per ridurre ancora di più e in modo strutturale i costi dell'energia. Le imprese non possono più sostenere questo peso».
Le stesse famiglie hanno sofferto, con una spesa complessiva che si attesta sui 59 miliardi nel 2022, contro i 32 dell'anno precente, con un aggravio da 27 miliardi che andrà a incidere su spesa e consumi.
«I maggiori costi energetici in capo alle imprese del commercio e del turismo sono stati scaricati sui consumatori», è il commento del Codacons ai dati di Confcommercio, «determinando una serie di rincari astronomici che peseranno come un macigno sulle vacanze estive degli italiani».
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