Gli Usa alzano ancora la posta: altri 6 miliardi di armi a Kiev

La richiesta al congresso per nuovi aiuti alimentari e bellici. Il presidente e la legge già usata contro Hitler

Gli Usa alzano ancora la posta: altri 6 miliardi di armi a Kiev

A poche ore dalla firma del provvedimento per velocizzare la fornitura di armi a Kiev, Joe Biden chiede al Congresso di approvare «immediatamente» un nuovo pacchetto di aiuti all'Ucraina da quasi 40 miliardi di dollari. «Portatelo sulla mia scrivania nei prossimi giorni», ha affermato il presidente americano, che inizialmente aveva domandato 33 miliardi di ulteriore assistenza all'Ucraina nella guerra contro la Russia, ma Capitol Hill ha alzato la posta di circa sei miliardi per altri aiuti alimentari e attrezzature militari. Il nuovo pacchetto è «urgente», ha sottolineato Biden, precisando che si tratta di risorse essenziali per il successo di Kiev sul campo di battaglia: «Non possiamo permetterci che le forniture si fermino per il Congresso. Abbiamo dieci giorni prima di raggiungere una scadenza critica». Entro quella data infatti, termineranno le risorse attualmente esistenti. «Non possiamo permetterci ritardi in questo vitale sforzo bellico», ha aggiunto ancora il Comandante in Capo, dicendosi «contento» del fatto che «sembra esserci un forte sostegno» da parte della maggioranza bipartisan in Campidoglio per fornire aiuti a Kiev. Il dibattito è iniziato ieri, e già oggi potrebbe arrivare il voto della Camera.

Sul tavolo del Congresso c'è anche il provvedimento per finanziare la battaglia contro il covid, ma quest'ultimo è impantanato per divergenze tra repubblicani e democratici e Biden si è detto «pronto ad accettare che le due misure si muovano separatamente, in modo che il disegno di legge sugli aiuti ucraini possa arrivare subito alla mia scrivania». Intanto, il segretario di Stato Antony Blinken e il capo del Pentagono Lloyd Austin hanno scritto una lettera congiunta al Congresso nella quale chiedono di approvare il pacchetto da 40 miliardi per l'Ucraina entro il 19 maggio. «Abbiamo bisogno del vostro aiuto - hanno detto a Camera e Senato secondo quanto riportato dal Washington Post - la capacità di attingere alle scorte del dipartimento della Difesa è stato uno strumento fondamentale nei nostri sforzi per sostenere gli ucraini contro l'aggressione russa. Vi esortiamo ad esaminare rapidamente la richiesta dell'amministrazione».

Mentre con la Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act firmata da Biden, che si ispira alla misura del 1941 che permise agli Usa di armare l'esercito britannico contro Hitler, si snellisce drasticamente il processo di fornitura agli alleati di aiuti militari e altre risorse necessarie. La misura infatti consente di prestare equipaggiamento militare a qualsiasi governo straniero «la cui difesa sia valutata vitale dal presidente Usa». Prima della firma nello Studio Ovale della legge che ricorda il programma usato da Roosevelt ai tempi della Seconda guerra mondiale per accelerare l'invio di armi agli europei, Biden ha attaccato la «distruzione sfrenata» che Mosca sta compiendo in Ucraina: «Le atrocità in cui sono coinvolti i russi sono oltre il limite. Il prezzo della lotta non è basso, ma cedere all'aggressione costa di più». Il Lend-Lease, ha spiegato, è «un altro importante strumento nei nostri sforzi per sostenere il governo e il popolo ucraino nella lotta per difendere il loro paese e la loro democrazia contro la brutale guerra di Putin».

Su Twitter, Volodymyr Zelensky si è detto «grato per il sostegno nella lotta per la nostra libertà e futuro. La firma odierna della legge è un passo storico, sono convinto che insieme vinceremo ancora, e difenderemo la democrazia in Ucraina e in Europa, come 77 anni fa».

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