Prosegue serrata la corsa al vaccino che nel mondo vede oltre 40 candidati già nella fase clinica di sperimentazione sull'uomo. In fase avanzata quello di Astrazeneca lo studio in collaborazione con l'Università di Oxford che verrà prodotto anche in Italia.
Ma c' è Donald Trump a fare pressione affinché gli Usa arrivino in tempi strettissimi a distribuire la profilassi. Anzi il presidente vorrebbe si riuscisse a distribuirlo in tempo per sostenere la sua corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca.
«Gli Usa avranno il vaccino tra qualche settimana», promette il presidente che insiste «potranno essere 4 settimane o 8, ma lo avremo». Trump ha negato di aver fatto pressioni sull'autorità che deve autorizzare i farmaci, Fda, per motivi politici in vista delle elezioni. Ma come per il vaccino russo, Sputnik ritenuto non sicuro anche per quello Usa le perplessità nutrite dagli esperti sono molte: impossibile ottenere un farmaco sicuro in poco tempo.
La prima frenata arriva indirettamente da Berlino che non intende «prendere rischiose scorciatoie». La Germania prevede che il vaccino potrà essere disponibile soltanto a metà dell'anno prossimo. A confermarlo la ministra dell'Istruzione e della Ricerca Anja Karliczek, sottolineando l'aspetto centrale della «sicurezza» del farmaco. Una prudenza che la Germania chiede a tutta l'Europa «Non devieremo da questa strada né in Germania né in Europa. E ritengo che tutti i Paesi del mondo debbano procedere in questo modo», ha concluso la Karliczek.
Nella corsa è a buon punto anche la Cina il primo paese colpito. Ieri l'annuncio: le prime dosi di vaccino potrebbero essere pronte e disponibili per la popolazione cinese già a novembre o dicembre.
L'annuncio arriva da un'esperta del Centro cinese per la prevenzione e il controllo delle malattie, Wu Guizhen, citata dal Global Times. Si parla di cinque vaccini sviluppati dalla Cina attualmente nella fase tre della sperimentazione clinica, quella sull'uomo. Il percorso va avanti «senza intoppi» ha assicurato Wu, e per i cinesi le prime dosi dei vaccini potrebbero essere disponibili già «a novembre o dicembre». L'esperta ha detto di essere tra i volontari che si sono sottoposti al vaccino, senza precisare quale. «Ad aprile mi sono sottoposta al vaccino come volontaria - ha affermato - Mi sento bene».
Procede anche la sperimentazione in fase 3 dello
Spallanzani in collaborazione con le società italiane ReiThera e Takis. Oltre che all'ospedale Spallanzani di Roma la sperimentazione si è allargata al Centro di Ricerche Cliniche di Verona e agli ospedali di Piacenza e Cremona.
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