Varsavia: "Migranti in piccoli gruppi in punti diversi"

La Bielorussia cambia strategia. Lukashenko ammette che l'esercito ha aiutato i profughi

Varsavia: "Migranti in piccoli gruppi in punti diversi"

La Bielorussia ha cambiato tattica nella crisi dei migranti, indirizzando «gruppi più piccoli» a cercare di varcare la frontiera con la Polonia «in più punti».

È il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, a parlare del cambio di strategia, avvertendo che bisognerà «prepararsi al fatto che questo problema continuerà per mesi». «Non c'è dubbio che questi attacchi sono diretti dai servizi bielorussi», ha ribadito. Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha ammesso che è «assolutamente possibile» che le sue forze abbiano aiutato persone ad attraversare il confine con l'Ue, ma ha negato che si tratti di un'operazione orchestrata. Intanto il primo ministro polacco, Matheusz Morawiecki, sarà oggi in visita in Lituania, per colloqui con la sua omologa, Ingrida Simonyte, sulla la crisi dei rifugiati al confine. Entrambi i governi sono concordi nel ritenere la crisi un «attacco» all'Unione europea da parte del regime bielorusso di Alexander Lukaschenko. La situazione tra Polonia e Bielorussia continua ad essere molto tesa. Nei giorni scorsi è anche morto di freddo un bambino siriano di un anno, rimasto abbandonato nei boschi dopo che i suoi genitori, feriti in uno scontro con i miliziani, erano stati portati via per essere curati. Nella notte tra venerdì e sabato le autorità di confine polacche hanno respinto diversi tentativi di ingresso illegale nel Paese da parte dei migranti ammassati lungo il confine. «Gli stranieri erano aggressivi, hanno lanciato pietre, petardi e lacrimogeni», si legge in un comunicato in cui si specifica che i tentativi di ingresso, all'altezza della cittadina polacca di Dubicze Cerkiewne, sono stati 195. I polacchi hanno anche reso noto di aver arrestato diverse persone, tra le quali quattro cittadini polacchi, due ucraini, due tedeschi, un azero ed un giorgiano, accusati di aver tentato di aiutare un gruppo di 34 migranti a sconfinare.

Per impedire il transito dei migranti, la Polonia a dicembre avvierà la costruzione di un muro su 180 km di confine con la Bielorussia.

Lo farà a proprie spese, col benestare di Bruxelles che, a ottobre, in risposta alla richiesta di dodici Paesi Ue, aveva chiarito che «se uno Stato membro ritiene necessario costruire una recinzione, lo può fare», a patto che non faccia affidamento sul badget europeo.

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