La veloce conversione della "lobby verde"

Sta a vedere che tutto il Green Deal sarà stato responsabilità di uno solo, massimo due. Invece, siamo una democrazia e pertanto siamo tutti responsabili

La veloce conversione della "lobby verde"
00:00 00:00

Trump da un lato e il Timmermans-gate dall'altro, qui finisce che di ambientalisti in Europa non se ne troveranno più, un po' come coi fascisti nel '45. Sta a vedere che tutto il Green Deal sarà stato responsabilità di uno solo, massimo due. Invece, siamo una democrazia e pertanto siamo tutti responsabili di questo disastro inutile con cui non l'Europa, che sembra un'entità astratta e magari lo è pure, ma noi cittadini ci stiamo suicidando. Sono due i sentimenti che uniti formano una miscela autodistruttiva.

Il primo è il fascino che esercita su di noi la vita bucolica, fatta di cose semplici, costruita sui valori genuini della natura e della campagna, armoniosa e priva di stress.

L'opposto di quel coacervo di interessi economici e industriali, frutti dell'albero avvelenato, il capitalismo. Poco importa che quella vita, finché è esistita, non sia mai stata priva di stress né armoniosa, con le carestie e tutte le avversità che la natura presenta.

Poco importa che oggi conduciamo una vita che non solo è protetta, agiata e longeva come mai nella storia ma è soprattutto ricchissima di sapere e di cultura.

Quel «fatti non foste a viver come bruti» l'abbiamo infine realizzato, dandoci una vita intensa e varia che ne vale cinque o dieci di quelle agresti di secoli fa. Oggi sappiamo, conosciamo e siamo aperti alle novità e alle diversità. Proprio questa ricchezza e agiatezza forniscono l'altro ingrediente, in forma di espiazione per il senso di colpa verso chi non vive come noi.

Non ancora, secondo loro, che non chiedono altro. Fatto sta che l'ambientalismo affascina, seduce, è proprio ciò che serviva. Del resto, se un programma di successo lo intitoli «Eden, un pianeta da salvare» non c'è molto da aggiungere.

Tornando allo scandalo delle lobby green, più volte è stato evidenziato, da queste colonne e non solo, quanto fosse evidente un nesso, certamente temporale e forse causale, tra le associazioni ambientaliste, anche estreme, e la Commissione Europea.

Ad esempio, nel 2021 uno studio di Transport&Environment, una lobby, concludeva che sarebbe stato impossibile spingere gli europei ad acquistare auto elettriche, a meno di non mettere fuori legge le altre, quelle termiche.

La Commissione di Ursula von der Leyen e di Timmermans impiegò poche settimane per

fissare al 2035 la data ultima per immatricolare auto non full electric.

A chi oggi ipocritamente si stupisce, non possiamo non ricordare la testimonianza resa da Craxi a Di Pietro: «non lo vedeva solo chi non lo voleva vedere».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica