
Continuano a migliorare le condizioni cliniche del Papa, giunto al 30esimo giorno di ricovero al Policlinico Agostino Gemelli. Bergoglio è rimasto stabile, «confermando i progressi evidenziati nell'ultima settimana», si legge nel bollettino serale che arriva dopo qualche giorno di stop. La novità positiva riguarda l'ossigenazione: prosegue quella con i naselli ad alti flussi durante il giorno, mentre si riduce «progressivamente la necessità di ventilazione meccanica non invasiva nelle ore notturne». I medici non parlano di dimissioni dall'ospedale. Il Papa, infatti, «necessita ancora di terapia medica ospedaliera, di fisioterapia motoria e respiratoria; tali terapie, allo stato, fanno registrare ulteriori, graduali miglioramenti», conclude il bollettino, che verrà diffuso ogni 3-4 giorni se le condizioni rimarranno stabili.
Nelle ore notturne, spiegano fonti vaticane, «si tenta di fare meno ricorso alla ventilazione meccanica non invasiva ricorrendo all'ossigenazione ad alti flussi. Questo perché la ventilazione meccanica mette più a riposo i polmoni mentre l'ossigenazione ad alti flussi lascia che i polmoni lavorino». E anche oggi, per la quinta domenica di fila, il Pontefice non terrà l'Angelus, ma si svolgerà nelle modalità delle scorse settimane, ovvero con un testo scritto che sarà diffuso dal Vaticano. Dal Gemelli, tuttavia, Francesco continua a lavorare e pensa al cammino sinodale della Chiesa, varando un calendario fino al 2028. Lo scorso 11 marzo, infatti, il Papa ha approvato l'avvio di un percorso di accompagnamento e valutazione della fase attuativa da parte della Segreteria Generale del Sinodo che coinvolgerà la Chiesa per i prossimi tre anni.
«Questo percorso - si legge nel Lettera diffusa dal Vaticano - interpella Diocesi ed Eparchie, Conferenze episcopali e strutture gerarchiche delle Chiese Orientali Cattoliche, nonché i loro raggruppamenti continentali, che avranno cura di coinvolgere anche istituti di vita consacrata, società di vita apostolica, associazioni laicali, movimenti ecclesiali e nuove comunità presenti nei loro territori».
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