Dopo i botta e risposta estivi, le polemiche sullo ius scholae e le fibrillazioni vissute a distanza, per il governo e la maggioranza è tempo di sintesi. Oggi alle 10 Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini si vedranno a Palazzo Chigi per il vertice della ripartenza. Un summit in cui cercheranno di trovare la quadra su alcuni dossier aperti. La manovra in primis, e poi il confronto sulla cittadinanza, sulla giustizia, sulla Rai, oltre alla definizione della candidatura Fitto per la Commissione europea.
È chiaro che la legge di bilancio sarà assolutamente centrale all'interno del confronto di questa mattina. L'obiettivo è conciliare la necessità di alleggerire il moloch del debito pubblico - che sta per raggiungere quota 3mila miliardi - con la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi fino a 35mila euro, varato nel 2023, e che il governo vorrebbe provare a estendere ai redditi fino a 50mila euro. Per l'Irpef, l'ipotesi allo studio del governo sarebbe quella di fare un passo ulteriore a sostegno dei redditi medi, riducendo dal 35% al 33% la seconda aliquota che si applica sui redditi da 28.000 a 50.000 euro. Il costo dell'operazione si aggirerebbe attorno a 2,2 miliardi. Forza Italia poi chiederà un altro piccolo step nel sostegno alle pensioni minime e per le decontribuzioni per i nuovi assunti. La Lega, invece, batterà sul tasto di quota 41 e di una possibile nuova riforma delle pensioni.
Si cercherà poi di lavorare sulle famiglie con figli, con interventi che puntano a favorire la natalità e che partono dalla conferma dell'assegno unico e dei bonus mamme, con il possibile allagamento di quest'ultimo alle partite Iva. Un lavoro che si andrà a intrecciare con il decreto delegato su Irpef-Ires, con la riorganizzazione di queste due imposte con l'arrivo a gennaio del «Bonus Befana» di 80 euro e di un alleggerimento delle tasse sulle tredicesime. Giorgia Meloni, però, chiederà alle forze politiche di maggioranza di muoversi con cautela e di evitare promesse azzardate prima di avere piena contezza delle poste in gioco e dello stato delle risorse. Anche perché alle viste c'è anche il Piano strutturale di bilancio da consegnare a Parlamento e Unione Europea e che il ministero dell'Economia garantisce che arriverà in Consiglio dei ministri a metà settembre.
Naturalmente i leader daranno il via libera al nome di Raffaele Fitto come rappresentante italiano nella Commissione Europea, la trattativa sul portafoglio, sulle deleghe e sull'eventuale vicepresidenza si protrarrà comunque nei prossimi due mesi. Difficilmente, invece, prenderà quota il dibattito su una modifica alla legge sulla cittadinanza, anche se parlando a Zona Bianca su Retequattro, Antonio Tajani ha ribadito che «dopo un approfondito esame, i nostri parlamentari presenteranno una proposta di legge complessiva. Non vogliamo creare problemi a nessuno, ma io porrò questo problema nell'incontro». Forza Italia, inoltre, tornerà a battere sul tasto dell'emergenza carceri chiedendo che si individuino misure alternative per i reati meno gravi. Gli azzurri però si muoveranno all'interno di un perimetro di assoluto rispetto del mandato elettorale. «Sarà un incontrino all'insegna della concordia» prevede Alessandro Cattaneo «in cui verranno condivise le scelte strategiche del prossimo futuro. Il centrodestra lavora con una prospettiva di legislatura, la stabilità rappresenta un grande valore per il nostro Paese».
Sulla questione del rinnovo del Cda e delle nomine Rai - con la Lega che continua a rivendicare una direzione di peso -
difficilmente si entrerà nel merito, mentre invece è molto probabile che ci sia spazio per un confronto sulla candidatura per la Regione Liguria dove è in pole position la giornalista ed ex assessore della Giunta Toti, Ilaria Cavo.
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