
Recita un vecchio proverbio «la paura mette le ali» e probabilmente deve essere stato il sentimento che ha guidato i leader europei nell'ultimo vertice in cui sono stati definiti i 5 principi su cui si può costruire una pace duratura in Ucraina. È stata proprio la follia di Donald Trump a determinare «la svolta». Messo in dubbio il paracadute americano, i Paesi del vecchio continente si sono affrettati a predisporne uno proprio, potrebbe essere una vera «rivoluzione» - in Europa il condizionale è d'obbligo - se alle parole seguiranno i fatti. Il dato più interessante, però, è che il timore di ritrovarsi esposti e in balia di un mondo che cambia ha spinto i 27 a cancellare una serie di tabù, di liturgie, di ostacoli che fino ad oggi avevano inficiato ogni decisione, ogni scelta. Così paradossalmente anche il processo di unificazione - quello che Trump guarda sempre di sottecchi - ha avuto indirettamente un'accelerazione. In due settimane la Ue si è dotata di una velocità decisionale trumpiana. Come per il Covid è andato in disuso il patto di stabilità, un totem che aveva condizionato non poco la politica dell'Unione. È finito in soffitta un altro istituto assurdo come il diritto di veto: l'Orbán lo ha posto e gli altri se ne sono infischiati. È stato adottato un concetto inventato dai nostri antenati - «la pace attraverso la forza» - che tutte le potenze del globo avevano fatto proprio, meno che l'Europa. Rivoluzione concettuale che si porta dietro l'aumento del potere diplomatico dell'Unione e l'allergia verso l'assunzione di impegni militari. Dopo 80 anni è stata spazzata via pure la diffidenza verso una Germania potenza militare: la coppia Trump-Putin è riuscita anche in questo.
Un vertice storico, che ha fatto venir meno la parodia di un'Europa sempre divisa. E in meno di 24 ore sono arrivati i primi riscontri. Putin è uscito di matto, ha paragonato Macron a Napoleone e ha giudicato il riarmo europeo una minaccia: per lo zar l'unica pace possibile è avere i paesi confinanti alla sua mercé, condizione essenziale per esercitare il suo bullismo. Trump, invece, ha visto bene di riequilibrare la sua posizione: dopo aver preso a pedate per settimane solo Kiev, ieri si è ricordato che a far la guerra c'è pure Mosca: sanzioni bancarie su larga scala e dazi alla Russia fino a quando non cesserà di «martellare» l'Ucraina. Forse sono le prime conseguenze di un'Europa che ha aperto gli occhi e comincia ad essere consapevole di se stessa.
I numeri parlano chiaro: l'Unione è un insieme di Paesi con economie evolute che contano 500 milioni di abitanti rispetto ai 380 degli Usa e ai 180 della Russia. L'essenziale è domare la paura e l'insicurezza con il coraggio. Il gigante forse, dico forse, si è svegliato davvero.
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