Vicepresidente Regione Lombardia: "No ai mini-asilo in casa"

Fabrizio Sala commenta la crazione di alcuni mini-asilo nelle case: "Iniziativa non in linea con i comportamenti adeguati a combattere il virus"

Vicepresidente Regione Lombardia: "No ai mini-asilo in casa"

Creare dei mini asilo nelle case "è negativo". A dirlo, in conferenza stampa, è il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, che comunica: "Abbiamo notizia, per fortuna di rarissimi casi, che si stanno creando dei mini-asilo nelle case dei genitori".

E condanna l'iniziativa, che non aiuterebbe a combattere la diffusione del nuovo coronavirus, obiettivo cui, invece, mirano le misure prese dal governo. "Questo è negativo- ha detto- e non è in linea con l'elenco dei comportamenti che dobbiamo tenere. Non è che chiudere gli asili significa poi fare gli asili a casa. Può essere fatto solo con pochissimi bambini e sempre gli stessi".

Poi ha spiegato il progetto della Regione Lombardia, che "vede l'intervento su tutto il territorio". E spiega: "Abbiamo chiesto, assieme a Veneto ed Emilia Romagna, di non fare distinzioni fra le diverse zone perché l'impatto economico riguarda tutto il territorio". Al governo, quindi, è stato chiesto di non distinguere le misure economiche per la zona gialla e la zona rossa. "Stiamo lavorando con le associazioni di categoria per stimare il danno economico e gli interventi da effettuare", ha spiegato parlando nel corso della conferenza stampa. Per questo, "continua l'interlocuzione del governo", per perfezionare alcune prcedure e per introdurne di nuove, in base alla stima del "danno economico immediato", che consentirà di stabilire le misure prioritarie.

Ma, assicura il vicepresidente Sala, la Regione Lombardia sta "lavorando anche sui primi progetti per sostenere le funzioni della scuola in questo periodo".

Così, mentre è ancora aperto il dibattito sull'efficacia o meno della chiusura delle scuole, misura che ieri è stata estesa fino a metà marzo in tutta Italia, "dobbiamo andare avanti e dobbiamo investire nell'e-learning. Oggi abbiamo parlato con le compagnie di telecomunicazioni e con le piattaforme di learning per consentire agli studenti il più possibile di seguire le lezioni a distanza e alla didattica di andare avanti".

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