È diventata la guerra delle interviste. Dopo la «confessione» del ministro Sangiuliano ai microfoni del Tg1 ecco la replica. Maria Rosaria Boccia accetta di essere intervista da un giornalista della Stampa. Le preme replicare soprattutto a un punto fondamentale. «Il ministro è sotto ricatto ma non sono io la ricattatrice». Sangiuliano, nel corso del colloquio con il direttore della testata Rai, Gianmarco Chiocci, aveva ribadito con forza il suo non essere condizionabile. E quella sottolineatura faceva pensare che il comportamento della Boccia di queste ultime settimane avesse uno scopo recondito. «I ricattatori - precisa la giovane imprenditrice davanti alle telecamere della Stampa - sono dentro il Palazzo». Una indicazione un po' vaga della quale il cronista fatica ad avere maggiori dettagli: «Si tratta di persone che hanno avuto dei vantaggi». Spiegazione che aumenta il grado di vaghezza invece di diminuirlo.
Nel video dell'intervista la Boccia si presenta con un tailleur nero e camicia bianca. Racconta di sé («Non sono una influencer. Semmai un'imprenditrice e lavoro da vent'anni»), dei suoi studi («sono laureata in Economia»), e di come ha conosciuto il ministro. «È accaduto il 5 agosto - ricorda la giovane imprenditrice facendo riferimento all'anno passato -. L'occasione è stata l'evento in cui si presentava la candidatura Unesco della cucina italiana come patrimonio universale dell'umanità». La Boccia torna sulla questione della sua nomina. «Lo accompagnavo da consigliera per i grandi eventi», dice. E sulle trasferte spiega: «Ho sempre saputo che pagava il ministero come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria». E ancora: «Il ministro ha divulgato informazioni non corrette». «Ero sempre con il ministro, non in trasferte brevi ma sempre in trasferte lunghe».
La nomina di cui si parla è quella a consigliera per i grandi eventi. «Agli inizi di luglio è stata istituita la pratica - ricorda - e io avevo anche firmato e anche il ministro. Poi qualcosa ha interrotto l'istruttoria. La spiegazione di questo dietrofront possono darla soltanto all'interno dell'istituzione». Lo stesso Sangiuliano avevano infatti confermato che la firma c'era ma alla firma non era seguita l'approvazione».
La «consigliera grandi eventi» in pectore ha partecipato, come ricorda lei stessa, ai sopralluoghi del giugno scorso a Pompei. Si trattava, dice, di sopralluoghi in vista del G7: «Studiavamo i percorsi che avrebbero dovuto fare i ministri ospiti». In quelle circostanze il suo lavoro di consulenza era ancora titolo gratuito. Nella più volte citata mail del 5 giugno relativa al G7 c'erano «certamente» informazioni riservate. «La mail è stata pubblicata da Dagospia e non da me - chiarisce la quarantenne - e il direttore del parco l'ha inviata sotto espressa comunicazione del ministro. Infatti il direttore non penso abbia frainteso proprio nulla perché c'erano tanti testimoni e il ministro è stato molto chiaro a sottolineare che doveva recapitarla anche a me». La mail riportava «l'alternativa dei due percorsi che gli altri ministri che partecipano al G7 avrebbero dovuto fare e tutte le informazioni relative all'organizzazione».
Alla giovane imprenditrice viene chiesto conto anche della relazione sentimentale con Sangiuliano. Con la sua risposta la Boccia rilancia la palla nel campo avversario: «Relazione sentimentale? Dovrebbe chiarirlo lui». Alla fine è lei la tradita? No, risponde.
«Tradita no - conclude - perché il tradimento lo subisco eventualmente da persone a me care. Sicuramente la situazione poteva essere gestita in una forma più rispettosa». Vedere l'intervista del ministro al Tg1 l'ha fatta solo «sorridere».
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