È una situazione stabile ma per niente rassicurante quella dell'andamento dell'epidemia descritta dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel report settimanale. Perché l'incidenza dei casi comincia a crescere in molte regioni, complici le varianti più contagiose, e l'Rt nazionale sale a 0.95, a un passo dalla soglia di pericolo. Impensabile, in queste condizioni, allentare le misure di contenimento del virus. Anzi, gli esperti confermano la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni sociali.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI
Fino al 25 febbraio non ci si potrà spostare da una regione all'altra, se non per le solite comprovate esigenze. Nessun decreto ponte, come si era ipotizzato nei giorni scorsi. È stato il Consiglio dei ministri a prorogare il divieto in scadenza il 15 febbraio senza arrivare al 5 marzo, quando scade il Dpcm, in modo che possa essere il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi a decidere le prossime mosse.
GLI IMPIANTI DA SCI
Il governo uscente non ha prorogato il divieto di apertura degli impianti sciistici, che scade il 15 febbraio, nonostante il Cts si sia pronunciato contro la ripartenza («Troppo pericoloso in questo momento») raccomandando «massima precauzione». Da lunedì nelle regioni gialle si potrà sciare, ma senza oltrepassare i confini regionali. A meno che non si abbia una seconda casa in montagna, in quel caso sarà sempre possibile raggiungerla con il proprio nucleo familiare e se non è abitata da altri.
I COLORI DELLE REGIONI
Sulla base dei dati della cabina di regia, da domani cambiano i colori delle regioni. L'Abruzzo diventa arancione, ma nelle province di Chieti e Pescara, dove le varianti stanno provocando un forte aumento dei contagi, sono state adottate misure da zona rossa. Anche Liguria, Toscana e Provincia autonoma di Trento passano in arancione, mentre la Sicilia guadagna il giallo e regole meno stringenti. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l'ordinanza in serata.
L'UMBRIA
L'Umbria (insieme alla provincia autonoma di Bolzano) è classificata a rischio alto dall'Iss, ma resta in arancione a pois rossi. I contagi non rallentano nonostante i lockdown più severi istituiti in tutta la provincia di Perugia e in sei comuni di quella di Terni. Le varianti del virus, in particolare inglese e brasiliana, stanno mettendo a dura prova gli ospedali, che faticano a gestire la mole di pazienti, tanto che la Protezione civile ha aperto un bando per reclutare 496 tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari.
IL REPORT DELL'ISS
Sono dieci le Regioni a rischio moderato (Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, provincia di Trento, Toscana) e nove a rischio basso (Calabria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Veneto). Sette (Umbria, Toscana, Puglia, le province autonome di Trento e Bolzano, Liguria e Abruzzo) hanno l'Rt superiore a 1. L'Iss sottolinea le notevoli variazioni inter-regionali e mette in guardia da un possibile rapido aumento del numero di casi, causato dalla diffusione delle varianti, che potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari. Per ora sono cinque le regioni che hanno un tasso dei ricoveri sopra la soglia critica.
IL BOLLETTINO QUOTIDIANO
Calano lievemente i nuovi casi, a fronte di oltre 300mila tamponi, tra molecolari e antigenici. Ieri se ne sono registrati 13.908 e il tasso di positività è sceso al 4,5% (giovedì era al 5,1%). Sempre alto il numero dei decessi: 316.
Diminuiscono i ricoveri in terapia intensiva (-31) e quelli ordinari (-206). La regione più colpita rimane la Lombardia (+2.526), dove il tasso di contagiosità è salito al 6,5%, seguita dalla Campania (+1.637). Scendono anche i positivi, che sono 2.845 in meno.
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