Villaggi e scuole: le mappe dell'orrore

I piani di Hamas e la strage studiata punto per punto: "Catturare e uccidere il più possibile"

Villaggi e scuole: le mappe dell'orrore
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Non solo conoscevano la posizione di ogni struttura: dov'erano gli anziani, dove i bambini. Tutto preparato, punto per punto, con tanto di cronoprogramma tra un orrore da compiere e l'altro. Mappe, documenti, foto satellitari; informazioni dettagliate sui kibbutz a pochi km dalla Striscia di Gaza, cerchiati in blu come obiettivi. Ecco cosa è stato recuperato sui corpi dei terroristi di Hamas dopo le stragi di sabato 7 ottobre su suolo israeliano: istruzioni in arabo su fogli A4. Cartine a colori. Prove che rivelano un piano coordinato per prendere di mira soprattutto i più piccoli, le donne, «rapire ostaggi» e fare «quante più vittime possibili» nei villaggi: da Kfar Aza (tristemente noto per la mattanza di oltre 200 israeliani uccisi dai miliziani, tra cui una quarantina di bimbi) a Alumim. Poi Sa'ad, invaso da due gruppi distinti.

Proprio qui i medici israeliani intervenuti nell'emergenza che ha colto di sorpresa il Paese hanno trovato il corpo di un miliziano di Hamas rimasto ucciso con i piani ancora in tasca. Documenti con tempi e zone da colpire, pubblicati in esclusiva dalla statunitense Nbc, da cui arriva la conferma di un'azione inedita a opera di unità altamente addestrate. Ieri il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha scritto al segretario generale Onu Guterres per accusare Israele di «crimini di guerra». Nulla dice invece sugli A4 con dicitura «Top Secret» delle truppe del suo movimento. Gli ordini, dentro Hamas, partono dall'alto. E dunque Hamas ha ordinato ai suoi di attaccare scuole elementari e centri per i giovani? Al «punto 6» si legge «assaltare la nuova scuola di Da'at». Prova che i terroristi puntavano ai più piccoli.

Così hanno bucato Israele. Un blitz preparato nei minimi dettagli che indica i livelli di brutalità raggiunti dal movimento islamico: meditati per due anni secondo Ali Baraka, alto dirigente dell'organizzazione. E infine messi a segno. Due gruppi d'attacco per assediare Sa'ad. Percorso preciso per non perdere l'effetto sorpresa. Due unità di terra, da due diversi punti. Gruppo 1 guidato dal terrorista Abu Hamza Abbas (rimasto ucciso, ndr). Una jeep e quattro moto. Gruppo 2: Abdel Rahman. Idem. Truppe a seguire. Lunghezza della colonna: circa 125 metri. Il livello di complessità dei documenti raccolti ha scioccato anche l'esercito israeliano. Una fonte dell'Idf citata dalla Nbc spiega che sulle mappe c'era indicato tutto, dei kibbutz. Lo studio medico, il supermercato, la sala da pranzo: «Un livello di specificità che farebbe rimanere a bocca aperta chiunque nel campo dell'intelligence».

Ordini per infiltrarsi. In un'altra pagina si spiega che un'unità d'assalto deve proteggere la zona est, mentre l'altra deve attaccare quella ovest, «catturando ostaggi» e «uccidendo quante più persone possibili». Prendere di mira i bersagli e trasferire i rapiti nella Striscia. Lo screening di Hamas avrebbe richiesto mesi di raccolta informazioni (anche dall'interno).

Piani su misura per commettere atrocità. Coordinate e regole d'ingaggio per ognuno della ventina di villaggi colpiti. Minuzioso anche il conteggio dei passi dal punto A di Gaza al kibbutz di Sa'ad: 7.100 metri; 11 minuti per arrivare.

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