Una vita in vasca col sogno delle Olimpiadi

Tesserato per l'Aurelia, gareggia con Paltrinieri e Detti. La passione per le moto

Andrea Cuomo

Gareggia con Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri, due medaglie olimpiche del nuoto. E il suo sogno è tuffarsi anche lui un giorno in una piscina olimpica e nuotare a perdifiato verso la gloria. Non certo finire in una pozza di sangue nella periferia romana come in una scena di Romanzo Criminale.

Manuel Mateo Bortuzzo è un nuotatore agonistico. Chiamarlo promessa è un cliché un po' fasullo. Manuel Mateo ha diciannove anni - è del 1999 - e da qualche tempo si è affacciato nel nuoto dei grandi, ma le sue prestazioni sono ancora lontane da quelle degli atleti famosi. Agli ultimi campionati assoluti in vasca lunga, svoltisi a Riccione a fine novembre scorso, con il tempo di 3'57'07'' è finito ventottesimo su 28 nei 400 metri stile libero vinti dal suo compagno di società Alessio Proietti Colonna, di 14 secondi più veloce. E nei 200 non è andata meglio: quarantaseiesimo e ultimo italiano con 1'53'30'', nove secondi più lento del vincitore Detti. Ma Manuel Mateo si era appena riaffacciato al nuoto che conta, dopo un anno buttato via per la mononucleosi. Pensava anche di allungare le sue fatiche, di specializzarsi in quei 1.500 metri che negli ultimi anni sono diventati un po' l'orticello italiano, con Paltrinieri vincitore dell'oro alle Olimpiadi di Rion nel 2016 e ai Mondiali di Budapest 2017 e con Detti suo alfiere. Per questo aveva trascorso le ultime settimane negli Stati Uniti per un tour di allenamenti in vista di quella che sarebbe dovuta essere la stagione del suo riscatto.

Manuel Mateo è nato a Trieste ma è cresciuto a Treviso. Da qualche anno si è trasferito a Roma, dove è tesserato per la società Aurelia Nuoto. Si allena a Ostia presso il polo natatorio della Federazione Italiana Nuoto e dorme nella foresteria del centro sportivo delle Fiamme Gialle. Specializzato nelle lunghe distanze, si è imposto all'attenzione dei tecnici federali nel 2016, quando a diciassette anni ha vinto i campionati assoluti primaverili di fondo nei 5mila metri quando ancora nuotava per il Team Veneto. Poi la sua carriera è andata avanti tra alti e bassi, con qualche problema fisico a frenarlo e la decisione di «accorciare» le gare nuotando in vasca.

Per il resto la vita di Manuel Mateo è quella di un giovane qualsiasi, con qualche stravizio in meno e un po' di alcol in meno, che gli atleti devono starci dentro. Dalla sua pagina Facebook, non particolarmente aggiornata, trapela la sua passione per le moto di grossa cilindrata, in particolare una Kawasaki nera del quale è molto orgoglioso. Poi l'amore per la Juventus e per la musica trap e per il rapper J-Ax.

Papà Franco, che lavora in un concessionario d'auto, e mamma Rossella ieri hanno vissuto una giornata di angoscia. Lui ha postato su Facebook un messaggio terribile, su campo nero: «hanno sparato a Manuel, è sotto i ferri, pregate per lui».

Poi, qualche ora dopo, un aggiornamento: «Intervento riuscito, proiettile tolto vicino alla spina dorsale, polmone perforato, prognosi riservata. Che Dio ci aiuti. Forza piccolo grande uomo». Tanti i messaggi di solidarietà da parte degli amici di Manuel Mateo e della sua famiglia, molto conosciuta a Treviso.

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